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G7 Ambiente: presentata la Carta di Metz sulla biodiversità

I ministri dell'Ambiente comunitari hanno ratificato un documento che ribadisce l'impegno internazionale a tutelare la biodiversità in tutte le sue forme.

ministri g7 ambiente carta metz biodiversitàDurante il G7, l’Italia ha annunciato l’adesione alla proposta francese per realizzare una zona a basse emissioni di zolfo nel Mar Mediterraneo

 

(Rinnovabili.it) – Approvata la Carta di Metz sulla biodiversità: concluso il G7 Ambiente, ieri, nella cittadina della Lorena francese, i Ministri riuniti in assemblea hanno ratificato un documento che ribadisce l’impegno della comunità internazionale per tutelare specie ambientali ed ecosistemi messi a repentaglio dall’attività umana e dal cambiamento climatico.

 

Una dichiarazione d’intenti, che sottolinea l’importanza, anche economica e sociale, di un ambiente ricco di biodiversità, la necessità di monitoraggio dello stato di salute del Pianeta e delle forme di vita che lo abitano, il coinvolgimento di tutti gli attori, privati e pubblici, nel processo di tutela delle ricchezze ambientali presenti in natura.

 

Particolare attenzione è riservata al ruolo delle popolazioni indigene, le comunità umane più minacciate dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità proprio per la stretta correlazione con il territorio che abitano.

 

Oltre ai 7 Ministri comunitari in carica per le questioni ambientali presso la Commissione europea, la Carta di Metz è stata ratificata dai pari carica del Cile, Egitto Isole Fiji, Gabon, Messico, Nigeria e Norvegia. Fonti giornalistiche francesi riportano anche la firma del Direttore dell’EPA (Enviromental Protection Agency degli Stati Uniti), Andrew Wheeler, che avrebbe però richiesto l’inserimento di un paragrafo in cui conferma l’intenzione degli States di ritirare la propria adesione dagli Accordi di Parigi.

 

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Nell’ambito del G7, l’Italia ha aderito alla proposta francese per la creazione di una zona ECA (Emission Control Area – Zona a basse emissioni di zolfo e ossidi di azoto) in tutto il Mar Mediterraneo: presentata presso l’Organizzazione Marittima Internazionale lo scorso gennaio, l’istituzione di un’area a basse emissioni nel bacino mediterraneo abbasserebbe il limite di zolfo nei carburanti delle navi allo 0,1% entro il 2020 (l’attuale norma comunitaria in materia prevede l’abbassamento della quantità di zolfo nei carburanti navali dal 3,5% allo 0,5% entro la stessa data).

 

Se la proposta dovesse essere accolta, nel Mediterraneo potrebbero circolare solo i natanti dotati di motorizzazione rispondente allo standard Trier III che riduce fino all’80% il rilascio di ossido d’azoto rispetto ai livelli di riferimento registrati nel 2000.

 

Nel presentare la misura, il Ministro dell’Ambiente italiano, Sergio Costa, ha ribadito la necessità di adeguare capacità infrastrutturali e operative delle imprese marittime che operano in Italia e negli altri Paesi Mediterranei, in modo da giungere preparati quando l’Area ECA sarà operativa (presumibilmente entro il 2023).

 

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