Nuovo allarme radiazioni da Fukushima, costretta a vietare la pesca per il rilascio in mare di acqua radioattiva e radiazioni in grado di uccidere una persona esposta in 4 ore
Oltre agli ingenti danni a flora e fauna causati dal rilascio in mare di acqua radioattiva, il pericolo rimane molto alto per i lavoratori che si muovono abitualmente negli spazi della centrale e che in fase di rilascio dell’acqua hanno lavorato per contenere la perdita e limitare i danni.
Attualmente i lavoratori della centrale sono esposti a 50 millisievert di radiazioni cumulativa annue e durante l’emergenza i tecnici sono sottoposti anche a 230 millisievert all’ora. Per ridurre il rischio per la salute, la Tepco ha quindi aumentato il numero di controllori dei serbatoi, che da 8 sono arrivati a 50, in modo da ridurre il più possibile l’esposizione alle radiazioni.
Tempestivamente avvisato dell’accaduto il governo ha predisposto aiuti che serviranno a ridurre al minimo la contaminazione delle acque. “Non possiamo fermare completamente le perdite d’acqua contaminata. Questa è la realtà l’acqua è ancora rilasciata in mare, e noi dovremmo valutare meglio l’impatto ambientale…” ha dichiarato il presidente della Nuclear Regulation Authority, Shunichi Tanaka.
Il disastro si sta ripercuotendo anche sul settore della pesca, vietata in maniera assoluta, con conseguenze disastrose per le aziende e per i pescatori.