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Fukushima: sentenza storica, il governo è colpevole del disastro

Tokyo non ha svolto adeguati controlli sulle misure di sicurezza dell’impianto di Daichi: la sentenza del processo intentato da 137 cittadini sfollati

Fukushima, 6 anni dopo: radiazioni record e spese doppie

 

(Rinnovabili.it) – L’esatta magnitudo del terremoto e la potenza distruttiva dello tsunami che hanno colpito il Giappone nel 2011 erano impossibili da prevedere con esattezza, ma il governo è responsabile per il disastro alla centrale nucleare di Fukushima. La sentenza della corte di Maebashi è storica: per la prima volta in 6 anni viene riconosciuto in sede giudiziaria la colpa delle autorità nipponiche per la catastrofe ambientale.

Il caso riguarda la richiesta di risarcimento per danni avanzata da 137 cittadini che erano stati obbligati ad abbandonare le loro abitazioni dopo che 3 dei 6 reattori dell’impianto nucleare si erano fusi, causando una immane fuoriuscita di radiazioni e l’inquinamento di aria, acqua e suolo.

Nel dispositivo della sentenza, il tribunale sostiene che il governo di Tokyo avrebbe dovuto usare i suoi poteri per obbligare l’azienda che gestisce l’impianto, la Tepco, ad adottare adeguate misure di prevenzione. La richiesta di risarcimento puntava sul fatto che le autorità avrebbero dovuto prevedere la possibilità di uno tsunami con onde alte anche più di 10 metri. Un’accusa che si basava su un rapporto del 2002, nel quale esperti del governo avevano scritto che esisteva una probabilità del 20% che nel giro di 30 anni accadesse un terremoto almeno di magnitudo 8 con relativo tsunami.

 

Fukushima: le radiazioni sono a livelli senza precedentiFinalmente la responsabilità di Tokyo nel disastro di Fukushima è diventata verità giudiziaria. Lo era già per un’inchiesta parlamentare indipendente che nel 2012 era arrivata alle stesse conclusioni: la catastrofe è stata causata dall’uomo, non dalla natura, a causa di scarsa attenzione per i regolamenti di sicurezza e della collusione tra il governo, la Tepco e l’Agenzia per la sicurezza nucleare.

Sentenza storica, dunque, che potrebbe essere presto confermata da altri tribunali: sono in dibattimento altre 30 cause intentate da cittadini giapponesi sfollati. Sfollati che, a 6 anni esatti dal disastro, sono ancora decine di migliaia. Molti di loro hanno perso le speranze di poter tornare nelle proprie case. E i lavori di messa in sicurezza e decommissioning dei reattori di Fukushima procede più che mai a rilento. I costi sono raddoppiati rispetto alle stime iniziali, mentre i robot inviati da Tepco per localizzare e rimuovere il combustibile nucleare esausto, che ha fuso il vessel degli impianti, lavorano per poche ore prima di essere messi ko dalle radiazioni. Che arrivano a livelli senza precedenti all’interno dei reattori: l’ultimo rilevato è di 650 Sievert l’ora. Una dose di 4 sievert è mortale nel 50% dei casi, mentre una di 6 sievert uccide qualsiasi essere vivente nel giro di poche settimane.