Parigi vara un piano per la riduzione dei pesticidi: finanziamenti pubblici per le alternative sostenibili e battaglia in UE per vietare quelli nocivi
Ridurre i pesticidi a Parigi è considerata una prorità
(Rinnovabili.it) – La Francia non aspetta l’Unione Europea e pubblica il suo piano d’azione per ridurre l’utilizzo di pesticidi e altri prodotti fitosanitari. Da poco reso pubblico, il programma verrà chiuso entro il primo trimestre 2018. Nel documento sono recepite le raccomandazioni degli esperti del Consiglio Generale per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, che insieme all’Ispettorato generale degli affari sociali e al Consiglio generale per l’alimentazione, l’agricoltura e gli spazi rurali ha chiesto di vietare rapidamente l’uso delle sostanze che destano maggiore preoccupazione per la salute e l’ambiente.
Il progetto di piano prevede inoltre di rafforzare la ricerca, sostenere l’attuazione di alternative da parte dei settori e rafforzare il piano Ecophyto 2 (che prevede una riduzione dei fitosanitari del 25% entro il 2020 e del 50% nel 2025) pubblicando un piano Ecophyto 2+.
«Il grado di certezza già acquisito sugli effetti dei prodotti fitofarmaceutici richiede di adottare misure forti e rapide per impegnare la responsabilità delle autorità pubbliche», dichiarano gli esperti.
Il quadro giuridico europeo consente di porre limiti e veti alle sostanze attive riconosciute come più tossiche, ma restano comunque numerose sostanze definite “pericolose” in attesa del rinnovo dell’autorizzazione. Il regolamento CLP (1107/2009), entrato in vigore nel gennaio 2009, consente di vietare sostanze cancerogene, mutagene e/o tossiche per la riproduzione. Tuttavia, non è retroattivo e pertanto non ha effetto sulle sostanze approvate prima della sua entrata in vigore, salvo in caso di rinnovo dell’autorizzazione. Tutto questo causa non pochi ritardi a chi vorrebbe agire in ambito europeo, ed è costretto ad aspettare le scadenze.
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Gli scienziati hanno pertanto raccomandato al governo di non perdere tempo, opponendosi al rinnovo di sostanze con scadenza nel 2018 (Chlorotoluron, dimossistrobina, Flumioxazin, glufosinato, Diflufenican (IT), diquat) e allo studio di altri pesticidi (Epossiconazolo , profoxydim, Quizalofop-P-tefurile, metam sodio, Metsulfuron metile, sulcotrione). Il piano varato nei giorni scorsi recepisce queste richieste, aprendo anche alla possibilità di prendere iniziative a livello nazionale, vietando sul territorio francese l’uso di questi prodotti. Il margine di manovra è tuttavia sottile: c’è la possibilità di contenziosi con le aziende che invocherebbero la lesione della libera concorrenza.
Ma il quadro europeo va cambiato per poter avere maggiore libertà d’azione a livello nazionale: per questo il piano per la riduzione dei pesticidi francese prevede anche che la Francia proponga «l’istituzione di un meccanismo europeo che consenta alle agenzie di valutazione nazionali ed europee di condurre studi indipendenti di valutazione del rischio per le sostanze più controverse». Inoltre sosterrà una revisione del regolamento europeo in modo da «consentire a ciascuno Stato membro di ritirare unilateralmente sostanze potenzialmente pericolose quando esistono alternative accettabili».
Con il settore primario si cerca di intessere un dialogo: il governo prevede di chiedere agli agricoltori di impegnarsi in obiettivi quantificabili e verificabili per ridurre il consumo di prodotti fitosanitari. In cambio, una parte degli aiuti pubblici potrebbe essere stanziata per l’acquisto di sostanze non nocive.