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Francia: le ondate di calore di giugno e luglio hanno causato 1.435 vittime

Secondo il Ministro della Salute francese, Agnes Buzyn, il tasso di mortalità nel periodo tra fine giugno e metà luglio sarebbe aumentato del 9,1%.

temperature giugno 2019 europaDiversi studi internazionali concordano nel collegare intensità e frequenza delle ondate di calore con il cambiamento climatico

 

(Rinnovabili.it) – Quasi 1.500 persone sarebbero decedute in Francia a seguito delle due distinte ondate di calore che hanno investito il centro Europa alla fine dello scorso giugno e a metà luglio: a riferirlo è stato il Ministro della Solidarietà e della Salute francese, Agnes Buzyn, intervenuta domenica ai programmi radiofonici France Info e France Inter.

 

Secondo i dati raccolti dal Ministero della Salute, tra giugno e luglio, sarebbero stati registrati 1.435 decessi in più rispetto alle medie del periodo, di cui oltre la metà con età superiore ai 75 anni. L’incremento di mortalità (pari al 9,1%) è stato contenuto, secondo quanto affermato da Agnes Buzyn, grazie alle contromisure adottate del Governo per scongiurare una crisi simili a quella registrata nel 2003, quando quasi 20 giorni di temperature estreme causarono circa 15 mila decessi.

 

Le ondate di calore che hanno colpito il centro Europa la scorsa estate hanno fatto registrare temperature record in diversi Paesi: oltre alla Francia (dove il termometro ha toccato la cifra record 45,9°C a Hérault a fine giugno e 40,6°C a Parigi in luglio), i servizi meteorologici nazionali hanno registrato nuovi primati in Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Andorra, Lussemburgo, Polonia e Germania.

 

Il collegamento tra il cambiamento climatico e la frequenza oltre che l’intensità delle ondate di calore è ritenuto altamente probabile sia dal World Weather Attribution (WWA) che dalla World Meteorological Organization.

 

In particolare, un recente studio del WWA spiegava come le ondate di calore che colpiscono il vecchio continente raggiungano in media picchi di 4°C più alti rispetto a quanto avveniva a inizio ‘900, determinando quindi maggiori rischi per la popolazione.

 

Secondo la ricerca del WWA, inoltre, i cambiamenti avvenuti nelle moderne società, con particolare riferimento al progressivo invecchiamento della popolazione, potrebbero causare molte più vittime rispetto a quanto avveniva in passato.