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Fracking e terremoti: un nuovo studio li collega

Sette ricercatori da altrettante università hanno condotto una ricerca che evidenzia il legame tra fracking ed eventi sismici

Fracking e terremoti un nuovo studio li collega.(Rinnovabili.it) – Lo studio è stato condotto da sette ricercatori, provenienti da sette università statunitensi e britanniche: Si intitola “The Environmental Costs and Benefits of Fracking”, e sostiene anch’esso un legame stretto tra la fratturazione idraulica e i terremoti. Le conclusioni del lavoro dei sette scienziati fotografano un ampio scenario: se fatto con tutti i crismi, sostengono, il fracking può ridurre l’inquinamento e anche lo spreco di acqua rispetto agli altri combustibili fossili. Ma naturalmente rallenterà gli investimenti nelle energie rinnovabili. Se non presenta le necessarie precauzioni, inoltre, può rilasciare sostanze chimiche tossiche nell’ambiente. Senza contare il fatto che è causa di scosse telluriche. In una sezione intitolata “Sismicità indotta”, si legge che «la riattivazione di faglie dovuta a fratturazione idraulica, lo smaltimento delle acque reflue e altri processi, come il sequestro della CO2, accrescono la pressione interstiziale e facilitano la liberazione di energia elastica immagazzinata nelle rocce».

 

Lo studio sostiene che il fracking debba essere considerato “colpevole” diretto soltanto di una manciata di eventi sismici, e nessuno di magnitudo superiore a 4.0. Ben poco rispetto ai terremoti indotti dalle operazioni in miniera o dalla costruzione delle dighe. Tuttavia, il processo di smaltimento delle acque reflue, una branca della fratturazione idraulica, si è reso responsabile di un numero molto più alto di sismi, e con una magnitudo superiore. Tra il 1967 e il 2000, il tasso di terremoti negli USA è rimasto stabilmente sulla cifra media di 21 all’anno. Dal 2001 in poi, con l’inizio delle sfruttamento dello shale gas con nuove tecnologie, la media è schizzata oltre i 100 (188 solo nel 2011). Gli scienziati della USGS (U.S. Geological Survey) attribuiscono questo aumento alle operazioni di stoccaggio nel terreno dell’acqua di scarico delle trivellazioni per petrolio e gas. E sono terremoti che possono provocare danni a persone e cose, come è accaduto per le 14 case distrutte in Oklahoma tre anni fa.