Rapporto shock del Government Chief Scientific Adviser britannico: il fracking comporta rischi paragonabili a quelli da amianto, tabacco o Talidomide
(Rinnovabili.it) – Il fracking comporta rischi potenziali pari a quelli del Talidomide, il tabacco e l’amianto. Lo dichiara un rapporto prodotto dal Government Chief Scientific Adviser del Regno Unito. Lo studio, che ogni anno gli esperti forniscono all’amministrazione britannica, sottolinea che «la storia è fitta di casi in cui le innovazioni adottate in fretta e furia hanno poi avuto gravi impatti ambientali e sanitari. Per esempio l’amianto, il benzene, il talidomide, le diossine, il piombo nella benzina, il tabacco, molti pesticidi, il mercurio, il cloro e i composti che alterano il sistema endocrino».
In tutti questi casi, e in molti altri, il riconoscimento tardivo degli effetti collaterali è costato non solo gravi impatti ambientali o sanitari, ma anche enormi spese e perdite per le imprese e le economie. Il Talidomide è stato uno dei peggiori scandali farmaceutici della storia moderna: suggerito come antinausea alle donne in gravidanza, negli anni ’50 che causò malformazioni in 20.000 bambini, uccidendone 80.000.
Gli effetti del fracking rischiano di provocare un altro scandalo, questa volta energetico. Il rapporto mette in guardia sulle «innovazioni che rafforzano le strategie energetiche basate sui combustibili fossili».
La tecnica controversa del fracking comporta il pompaggio di sostanze chimiche, sabbia e acqua ad alta pressione sottoterra, nel tentativo di fratturare rocce argillose (scisti) per liberare il gas intrappolato all’interno. Il governo UK è un accanito sostenitore del fracking, al punto da cambiare la legge contro la volontà popolare per consentire alle trivelle di estendere le loro ricerche anche sotto le abitazioni dei civili.
Il premier, David Cameron, non si cura dei timori ambientalisti, che sottolineano come la fratturazione idraulica potrebbe contaminare le falde acquifere, portare un aumento del traffico di camion nelle zone rurali, allontanare gli investimenti nelle energie rinnovabili e accelerare il riscaldamento globale.
Il capitolo del report che analizza il problema della estrazione di shale gas, scritto dal professor Andrew Stirling della University of Sussex , sostiene inoltre che il Regno Unito e il mondo potrebbero affrontare i cambiamenti climatici con l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, ma gli interessi fossili sono ortogonali a questa linea di pensiero.