La nuova coalizione di Governo formata da Sinistra e Verdi ha varato il programma per raggiungere le zero emissioni nette di carbonio con 10 anni d'anticipo rispetto i precedenti obiettivi.
L’ambizioso progetto potrebbe spingere altri Paesi Ue a seguire l’esempio di decarbonizzazione della Finlandia
(Rinnovabili.it) – La Finlandia punta a raggiungere la neutralità di emissioni nette di carbonio entro il 2035: l’ambizioso obiettivo è stato fissato dal nuovo Governo finlandese, una larga coalizione che vede alleati il Partito Social Democratico (SDP), il Partito di Centro, i Verdi, l’Alleanza di sinistra e il Partitolo popolare svedese.
Il programma varato dalla coalizione di Governo anticipa di 10 anni l’obiettivo fissato per il 2045 e costringe necessariamente a rivedere la fase di transizione produttiva ed energetica finlandese in tutti i settori: la precedente amministrazione aveva stabilito il divieto di utilizzo del carbone a partire dal 2029, lasciando larghi margini per il ricorso ad altri combustibili fossili come petrolio, gas naturale e soprattutto torba, che ad oggi rappresenta il 40% delle risorse energetiche finlandesi.
Un ruolo determinante verrà giocato dalla piantumazione delle foreste e dalla tutela del patrimonio naturale: secondo un’analisi di Greenpeace, se la gestione del suolo e del patrimonio forestale finlandese dovesse rimanere quella attuale, il Governo dovrebbe tagliare le emissioni dell’80% rispetto ai livelli del 1990 per poter raggiungere la neutralità di emissioni nette di carbonio entro il 2035. In un contesto simile, il settore fossile non avrebbe margini di emissioni, mentre sarebbe estremamente difficile decarbonizzare comparti inquinanti come quello agricolo e industriale. Di qui il ruolo cruciale di ampliare il parco di pozzi di carbonio esistenti in Finlandia, possibilmente rinverdendo i vecchi siti di estrazione della torba.
Il target fissato dalla Finlandia rappresenta uno dei più ambiziosi progetti di decarbonizzazione mai varato da un Paese industrializzato: raggiungere le zero emissioni nette per il 2035 e divenire una nazione a emissioni negative di lì in avanti significa programmare l’abbandono dei carburanti fossili a ridosso degli anni ’30 del nuovo millennio.
La Smart Energy Transition, un consorzio di ricerca formato da diverse università finlandesi, ha delineato il percorso per la costruzione di un sistema al 100% libero dalle energie fossili: obiettivo verso cui sembra già ben avviato il comparto della produzione energetica, mentre ancora in forte ritardo sono il settore dei trasporti, del riscaldamento e quello industriale.
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La transizione non sarà semplice: secondo l’associazione l’Energy Industry, l’associazione che riunisce i principali produttori energetici del Paese scandinavo, l’abbandono del carbone costringerà la Finlandia ad aumentare le proprie importazioni di biomassa (legname soprattutto) per garantire il fabbisogno energetico della popolazione. Ai timori delle lobby, il nuovo Governo ha risposto promuovendo la diffusione di soluzioni alternative alla combustione di risorse, in particolare per il riscaldamento domestico (si parla di pompe di calore, efficientamento energetico degli edifici, accumulo di energia termica, etc).
L’annuncio della coalizione di Governo arriva in un momento cruciale: a pochi giorni dall’affermazione durante le elezioni europee dei Verdi (risultato il secondo partito finlandese con il 16% delle preferenze) e a ridosso del cambio di presidenza dell’Unione europea che, dal 1° luglio, spetterà proprio alla Finlandia. Un segnale che potrebbe spingere gli Stati membri a rivedere in termini più ambiziosi gli obiettivi climatici fissati sia breve che a lungo termine.
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