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Eventi estremi: in Australia il climate change fa danni

Secondo quanto rilevato dallo State of the Climate 2018, nel continente australiano gli eventi estremi dovuti al riscaldamento globale sono in atto, con temperature e oceani più caldi e incendi più violenti

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A preoccupare gli autori del rapporto anche la concomitanza di eventi estremi che potrebbero verificarsi

 

(Rinnovabili.it) – In Australia gli eventi estremi dovuti al cambiamento climatico sono una realtà. Secondo il rapporto State of the Climate 2018, rilasciato da Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) e Bureau of Meteorology, l’Australia di oggi deve fare i conti con temperature più calde, incendi più violenti e l’innalzamento del livello dei mari, tutti effetti dovuti ai cambiamenti climatici. Secondo il rapporto, che viene pubblicato ogni due anni per misurare la variabilità e le tendenze a lungo termine nel clima australiano, il riscaldamento dell’Australia continua e contribuisce all’aumento della frequenza degli eventi estremi, con impatti avvertiti in molte comunità e molti settori.

 

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Nello specifico, il rapporto ha evidenziato stagioni degli incendi più lunghe e severe, l’aumento del numero dei giorni di calore estremo, l’aumento della siccità nell’Australia sud-orientale e sud-occidentale e quello delle piogge nell’Australia settentrionale, rispetto a quanto accadeva negli anni 70, in particolare durante la stagione delle piogge tropicali. Anche gli oceani australiani non se la passerebbero bene. Oltre al riscaldamento di 1 °C dal 1910, con ondate di calore marine più lunghe e frequenti che colpiscono la vita marina e i coralli, i livelli delle acque sarebbero aumentati di oltre 20 cm, con un tasso di innalzamento in accelerazione, e quelli di acidità, invece, cresciuti del 30% rispetto al 1800, con un tasso di cambiamento dieci volte più veloce di quanto accaduto negli ultimi 300 milioni di anni. L’aumento della temperatura media, poi, avrebbe scatenato la frequenza e la quantità di eventi estremi.

 

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Gli autori del rapporto, oltre a prendere atto di quanto rilevato, sono preoccupati per la concomitanza di eventi estremi che potrebbero verificarsi, e che sarà impegnativo gestire in termini di adattamento ai cambiamenti climatici. Oltre a ciò si teme anche per il futuro della barriera corallina: il riscaldamento degli oceani in atto provoca non solo ondate di calore marino, ma anche lo sbiancamento e la mortalità dei coralli.

 

LEGGI QUI IL RAPPORTO STATE OF THE CLIMATE 2018