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Entro il 2022 saremo a +1,5 °C di riscaldamento globale

Secondo lo scenario tracciato dal Met Office, tra il 2018 e il 2022 il riscaldamento globale raggiungerà il grado e mezzo sopra i livelli preindustriali

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80 anni prima dei patti il riscaldamento globale supera le soglie

 

(Rinnovabili.it) – Cattive notizie per chi ancora crede nella possibile attuazione piena dell’Accordo di Parigi. Secondo Il Met Office, l’autorevole Agenzia meteorologica del Regno Unito, il riscaldamento globale potrebbe eccedere l’obiettivo di 1,5 °C sopra i livelli preindustriali già nei prossimi 5 anni.

Significa che meno di un decennio dopo quelle strette di mano che hanno fatto il giro del mondo, i patti sarebbero già fortemente compromessi. Nel dettaglio, le previsioni del Met Office per il 2018-2022 dicono che è «probabile» il raggiungimento della soglia di +1,5 °C.

«C’è anche una piccola possibilità che almeno un anno in questo lasso di tempo superi gli 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali – ha detto l’Agenzia in un comunicato di ieri – È la prima volta che valori così elevati vengono evidenziati in queste previsioni».

Secondo gli scienziati un simile accadimento non violerebbe l’Accordo di Parigi, poiché i limiti fissati dal testo uscito dalla COP 21 si riferiscono alla media delle temperature globali entro il 2100. Di certo, però, non incoraggia sapere che 80 anni prima del termine siamo già costretti a rincorrere le promesse. Secondo la prima bozza trapelata alla stampa del prossimo rapporto IPCC, il limite del grado e mezzo sarà superato intorno al 2040.

 

>> Leggi anche: Obiettivo 1,5 °C superato già nel 2040 <<

 

Ma secondo il capo del Met Oggice, il professor Stephen Belcher, «dato che abbiamo visto temperature medie globali intorno a 1 °C sopra i livelli preindustriali negli ultimi tre anni, è ora possibile che il continuo riscaldamento globale insieme alla variabilità naturale possa combinarsi in modo da superare temporaneamente gli 1,5 °C nei prossimi cinque anni».

L’obiettivo aspirazionale di Parigi è dunque già in discussione: molti dei paesi più vulnerabili, in particolare le nazioni insulari esposte all’aumento del livello dei mari, ci contavano. Hanno spinto per inserirlo nel documento finale perché è la soglia oltre cui le loro terre potrebbero scomparire. Ma i governi dei paesi più facoltosi e potenti non sembrano aver colto il punto.