Il settore LULUCF è un'arma a doppio taglio. Le foreste assorbono emissioni, ma le ricreano quando vengono tagliate. Ecco una strategia per valorizzarle
(Rinnovabili.it) – Anche le foreste possono contribuire a ridurre le emissioni e perciò a raggiungere gli obiettivi climatici. Ma attenzione a come si usa questo parametro, perché potrebbe annacquare gli impegni. Quest’arma a doppio taglio si chiama LULUCF, acronimo di Land Use, Land-Use Change and Forestry. La sigla sta ad indicare quell’insieme di attività umane che coinvolgono l’utilizzo del suolo, i cambiamenti di destinazione d’uso e la silvicoltura. Il settore LULUCF sta rapidamente acquisendo importanza nella trattativa sul clima, e rischia di mettere in difficoltà i negoziatori europei. Il modo in cui il tema delle foreste e l’uso del territorio verranno affrontati alla COP 21 di Parigi sarà fondamentale, perché il settore non rimuove soltanto l’anidride carbonica dall’atmosfera, ma contribuisce alle emissioni attraverso la deforestazione, l’allevamento e l’uso di fertilizzanti.
Come fare per evitare di avallare queste scandalose pratiche etichettandole come LULUCF, e quindi addirittura sostenibili?
Un rapporto pubblicato oggi traccia una strategia per aiutare l’Ue ad includere le foreste nei suoi obiettivi di taglio di carbonio in modo climate friendly. Lo ha commissionato Fern, ONG europea che da circa 15 anni si occupa di clima e foreste. Dimostra che si può incentivare il settore LULUCF senza perdere di ambizione negli altri. La relazione giunge momento in cui l’Unione sta pensando come integrare i settori del terreno e delle foreste nelle sue regole di implementazione dei target climatici 2030.
Il rapporto sostiene che l’inclusione del LULUCF può avere successo solo se l’obiettivo relativo al sequestro del carbonio da parte delle foreste e del terreno viene tenuto separato dagli altri. Esso andrà implementato con target relativi ai singoli Stati membri. Se si sceglierà di vincolarlo a livello comunitario, sarà necessario un regolamento unico che i 28 dovranno seguire. Fondamentale sarà, per la buona riuscita del piano, creare un sistema di calcolo che fornisca la quantità netta di emissioni imputabili al settore LULUCF. Così sarà possibile, dandosi target specifici in quest’ambito, ridurre la deforestazione e l’uso di suolo insostenibile.
«Molti portatori di interesse, così come alcuni Stati membri, non desiderano che nelle foreste vengano seppellite le emissioni dell’industria, né che esse siano utilizzate per rallentare la transizione verso una economia low carbon – ha dichiarato Hannah Mowat, attivista dell’ONG – La finestra di opportunità per limitare il riscaldamento a 2 °C si sta chiudendo, perciò dobbiamo aumentare il sequestro del carbonio nelle foreste contemporaneamente alla transizione verso una economia a basse emissioni».