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Le emissioni di metano? Saranno mappate dallo spazio

Nel 2021 EDF intende lanciare MethaneSAT, satellite progettato per individuare e misurare le fughe di metano dalle infrastrutture petrolifere sparse nel globo

emissioni di metano

 

Un progetto mulimilionario per combattere le emissioni di metano

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di metano d’origine antropica rappresentano uno dei più problematici contributi al riscaldamento globale. Dall’inizio della rivoluzione industriale, le concentrazioni di questo gas serra nell’atmosfera sono raddoppiate. E anche se il suo ciclo di vita (10-15 anni) è più breve di quello della CO2, è in grado di intrappolare calore con un’efficienza 23 volte superiore all’anidride carbonica.

Una delle fonti antropiche di metano è costituita dalle perdite delle infrastrutture fossili. Dai pozzi alle linee di distribuzione, il settore è responsabile di ben 75 milioni di tonnellate di metano disperso all’anno a livello mondiale. Un quantitativo che da solo basterebbe per produrre due volte l’elettricità di cui l’Africa ha bisogno. Purtroppo, attualmente, solo il 3 per cento delle compagnie segnala le fughe di metano.

 

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Per questo motivo c’è chi ha deciso di rendere le compagnie petrolifere e del gas delle osservate speciali. Come? Monitorando le perdite dallo Spazio. L’idea è di EDF (Fondo per la difesa ambientale), una no-profit statunitense che ha presentato in questi giorni dal palco di un  TED Talk il progetto MethaneSAT.

Come il nome fa facilmente intuire, si tratterebbe di un satellite progettato mappare e misurare le emissioni di metano dai gasdotti.  “MethaneSAT fornirà una copertura globale ad alta risoluzione”, spiega EDF, e dal momento che “si concentrerà solo sul metano, sarà più veloce e meno costoso rispetto al lancio di complessi satelliti multifunzione costruiti dalle agenzie spaziali governative”.

 

Il progetto è ben lontano dalla essere solo un disegno su carta. Il Fondo ha ingaggiato Tom Ingersoll, un imprenditore con trent’anni di esperienza nel settore satellitare e ha collaborato con l’Università di Harvard e l’Osservatorio Astrofisico dello Smithsonian. E ha già raccolto la maggior parte del denaro necessario a costruzione e lancio (si parla di decine di milioni di dollari).

“Una riduzione del 45% delle emissioni di metano nel settore petrolifero e del gas entro il 2025 fornirebbe gli stessi vantaggi climatici derivanti dalla chiusura di un terzo delle centrali a carbone di tutto il mondo. Tagliare queste emissioni è la cosa più veloce ed economica che possiamo fare per rallentare oggi il riscaldamento”, spiega EDF. Data del lancio prevista, l’anno 2021.