Il calcolo dei ricercatori dell'Università di Reading rivede al rialzo le stime accettate dal Panel internazionale sui cambiamenti climatici dell’Onu
(Rinnovabili.it) – Le emissioni di metano causate dall’uomo sono il 25% in più di quanto abbia stimato il Panel internazionale sui cambiamenti climatici dell’Onu (IPCC) nel 2013. Lo rivela una ricerca condotta dall’Università di Reading: il riscaldamento globale che deve essere imputato a questo gas climalterante è circa un terzo di quello causato dalle emissioni di CO2, un dato molto più alto di quanto si pensava fino ad ora.
Anche per questo, il metano è spesso “dimenticato” nei consessi internazionali. Mentre le emissioni di CO2 sono al centro delle discussioni internazionali alle varie COP e delle politiche nazionali di contrasto al riscaldamento globale, il metano passa inosservato benché sia il secondo fattore più importante di alterazione del clima. Il nuovo studio non fa che confermare l’urgenza di trovare soluzioni adeguate.
“La nostra ricerca ribadisce le basi scientifiche di un focus sulle emissioni di CO2, ma sottolinea anche che il metano non deve essere ignorato se vogliamo considerare tutte le opzioni per contrastare il riscaldamento globale”, ha commentato il professor Keith Shine del Meteorology and Climate Science dell’università inglese.
A questo risultato, i ricercatori sono arrivati dopo aver modificato il modo in cui viene tradizionalmente calcolato l’effetto del metano in atmosfera. Mentre gli studi precedenti si erano focalizzati sull’effetto serra causato dal gas, che intrappola il calore emesso dalla Terra, il nuovo lavoro prende in considerazione anche la modalità con cui il metano assorbe energia dal sole. In base alle lunghezze d’onda interessate, gli scienziati concludono che la maggior parte di questo assorbimento extra si localizza negli strati inferiori dell’atmosfera, dove contribuisce al riscaldamento globale.
Altri studi di recente hanno puntato l’attenzione sul metano. A dicembre una ricerca rivelava che i livelli di questo gas serra, dopo un periodo di pausa, hanno ripreso a salire intorno al 2007 per raggiungere poi un ulteriore picco tra 2014 e 2015. In questi due anni la concentrazione di metano è cresciuta di oltre 20 parti per miliardo (ppb), attestandosi oggi alla quota di 1.830 ppb. Allarme che trova riscontro in un altro studio pubblicato pochi mesi fa, in cui gli scienziati sostenevano che le emissioni antropiche di metano fossero decisamente più alte di quanto si pensasse fino a ieri. L’ammontare globale – comprendente sia le fonti fossili usate dall’industria, sia le fuoriuscite naturali del gas dalla crosta terrestre – è dal 60% al 110% maggiore, mentre la percentuale è del 20-60% se si considerano solo le fonti antropiche.