Nonostante le promesse sullo scandalo dieselgate, la Commissione europea non chiederà che i test sulle emissioni dei veicoli siano affidati a un ente terzo
(Rinnovabili.it) – Nonostante le promesse, la Commissione europea non chiederà che i test sulle emissioni dei veicoli siano affidati a un ente terzo, distinto sia dalle case automobilistiche sia dagli Stati membri. La nuova rivelazione sul dieselgate arriva dalla bozza di regolamento Ue che sta per essere votata a Bruxelles, documento che il quotidiano britannico Guardian ha potuto leggere in anteprima. Una mossa gattopardesca, quella del ramo esecutivo dell’Unione: le nuove regole di “nuovo” avranno solo la data di approvazione, ma la sostanza non cambia. Un ottimo modo per preparare altri dieselgate, stavolta “legali”.
Lo scenario è questo: per un anno il dieselgate è sembrato un gigantesco scaricabarile, adesso assomiglia più a una scena di quei western dove tutti si puntano contro la pistola e nessuno può fare un passo. Quando scoppiò lo scandalo l’Ue accusava gli Stati membri, che a loro volta accusavano le case automobilistiche (degli altri paesi, non le proprie), che a loro volta sostenevano di non saperne proprio nulla. Ora che bisogna correre ai ripari, cambiando le regole e facendo chiarezza su chi è il controllato e chi il controllore, tutti accusano tutti per evitare di rimanere col cerino in mano.
“Questo stallo scandaloso ha origine dal fatto che i governi nazionali danno priorità agli interessi delle case automobilistiche nazionali, invece che al diritto dei loro cittadini di respirare aria pulita – osserva la portavoce di Transport & Environment Julia Poliscanova – Chi fa le regole nell’Ue è ostaggio dell’industria dell’auto”.