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Deforestazione: il Brasile regala 3 milioni di ettari ai taglialegna

Il governo Temer vuole cancellare 5 aree protette istituite l’anno scorso nello stato di Amazonas dall’allora presidente Roussef. L’ex ministra dell’Ambiente: “Land grabbing legalizzato”

Deforestazione: il Brasile regala 3 milioni di ettari di Amazzonia ai taglialegna

 

(Rinnovabili.it) – Il Brasile sta per regalare quasi 3 milioni di ettari di Amazzonia alle multinazionali. L’iniziativa è di 7 deputati dello stato di Amazonas e avrebbe il sostegno del Pmdb, il partito dell’attuale presidente Michel Temer. Una manovra che va contro l’impegno del governo, finora solo a parole, di combattere la deforestazione. Che ci siano forti interessi dietro il provvedimento lo dimostra l’iter “irrituale”: Jose Sarney Filho, il ministro dell’Ambiente non è stato neppure informato. Anche lui, come tutti i parlamentari, l’ha scoperto quando il disegno di legge è stato depositato al Congresso.

La legge smantella pezzo dopo pezzo una delle ultime decisioni prese dal governo di Dilma Roussef: la creazione di 5 aree protette su terre federali. Si tratta della riserva biologica di Manicoré, del parco nazionale di Acari, delle foreste nazionali di Aripuanã e Urupadi e dell’area di protezione ambientale di Campos de Manicoré. La loro istituzione, nel 2016, era il risultato di un lavoro durato quasi 4 anni all’interno del progetto Terra Legal, che puntava a regolamentare la proprietà della terra nella foresta amazzonica assegnando una precisa destinazione d’uso, dai parchi alle terre riservate alle popolazioni indigene, e prevedeva anche quote per l’espansione urbana.

 

Deforestazione: il Brasile regala 3 milioni di ettari di Amazzonia ai taglialegnaIl progetto di legge andrebbe a cancellare una di queste aree e a ridimensionare fortemente le altre quattro. In tutto, la parte sottratta alla conservazione sarebbe il 60% del totale. Una politica che l’ex ministra dell’Ambiente Izabella Teixeira non esita a definire “land grabbing legalizzato”, che esporrà il Brasile alla “gogna internazionale”.

I territori colpiti dal provvedimento coincidono con la regione dove si sono finora concentrate di più le politiche contro la deforestazione dello stato di Amazonas. Secondo dati dell’Agenzia federale per l’ambiente brasiliana (Ibama) e dell’Istituto nazionale per la ricerca sul territorio (Inpe), il logging illegale in quelle aree è stato in crescita tra il 2011 e il 2015, passando dal 27 al 36% del totale delle aree disboscate nello stato. La creazione di riserve protette aveva invertito la tendenza.

Negli ultimi anni la deforestazione in Brasile è tornata a livelli più che preoccupanti. Dopo un decennio di lenta decrescita, tra il 2012 e il 2016 i taglialegna illegali hanno fatto compiere al disboscamento un balzo in avanti del 50%. Solo nel 2016 sono spariti altri 8.000 kmq di Amazzonia, una superficie grande come l’intera Umbria.