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Dagli USA il nuovo approccio “low cost” alla desalinizzazione

Esce dal MIT l’innovativa tecnologia di filtraggio basata sul grafene nanoporoso. Il sistema funzionerebbe centinaia di volte più velocemente delle tecniche di osmosi inversa

(Rinnovabili.it) – La disponibilità di acqua dolce sta diminuendo in molte parti del mondo, e il problema è destinato ad aggravarsi man mano che la popolazione aumenterà di numero. Tra le possibili soluzioni c’è chi sta tentando la via della desalinizzazione dell’acqua marina, cercando di mettere a punto tecnologie funzionali, efficienti e soprattutto poco costose. Nell’impresa si sono cimentati anche i ricercatori del MIT di Boston, attraverso un approccio del tutto innovativo. Per realizzare la membrana, gli scienziati americani si sono concentrati su un materiale di filtrazione  mai impiegato prima, ovvero fogli di grafene. “Non ci sono molte persone che lavorano sulla tecnologia di dissalazione dal punto di vista materiali”, spiega Jeffrey Grossman, uno dei ricercatori. “Questo lavoro dimostra che alcuni degli inconvenienti delle tecniche oggi in commercio potrebbero essere evitati con l’invenzione di materiali per la membrana più efficienti e mirati”.

Grossman e il collega David Cohen-Tanug, i controllando le proprietà del materiale a livello atomico, hanno realizzato uno strato monoatomico di atomi di carbonio ottenendovi fori nanoscopici ad alta precisione. Durante le simulazioni il grafene nanoporoso si è mostrato in grado di filtrare il sale dall’acqua cento volte più velocemente della migliore tecnologia di dissalazione oggi in commercio, vale a dire l’osmosi inversa. Questi ultimi sistemi richiedono una pressione estremamente alta – e quindi un alto consumo di energia – per forzare l’acqua attraverso membrane che sono circa un migliaio di volte più spesse del grafene. Al contrario il foglio di atomi di carbonio opera a pressioni molto più basse, e quindi potrebbe purificare l’acqua ad un costo nettamente inferiore. Tuttavia, gli scienziati spiegano che rimangono ancora due ostacoli all’uso del grafene nanoporoso nel campo della desalinizzazione: realizzare pori delle giuste dimensioni e ottenere la giusta stabilità meccanica alla pressione applicata.