Esce dal MIT l’innovativa tecnologia di filtraggio basata sul grafene nanoporoso. Il sistema funzionerebbe centinaia di volte più velocemente delle tecniche di osmosi inversa
Grossman e il collega David Cohen-Tanug, i controllando le proprietà del materiale a livello atomico, hanno realizzato uno strato monoatomico di atomi di carbonio ottenendovi fori nanoscopici ad alta precisione. Durante le simulazioni il grafene nanoporoso si è mostrato in grado di filtrare il sale dall’acqua cento volte più velocemente della migliore tecnologia di dissalazione oggi in commercio, vale a dire l’osmosi inversa. Questi ultimi sistemi richiedono una pressione estremamente alta – e quindi un alto consumo di energia – per forzare l’acqua attraverso membrane che sono circa un migliaio di volte più spesse del grafene. Al contrario il foglio di atomi di carbonio opera a pressioni molto più basse, e quindi potrebbe purificare l’acqua ad un costo nettamente inferiore. Tuttavia, gli scienziati spiegano che rimangono ancora due ostacoli all’uso del grafene nanoporoso nel campo della desalinizzazione: realizzare pori delle giuste dimensioni e ottenere la giusta stabilità meccanica alla pressione applicata.