Ambizione e urgenza, queste le parole d'ordine del vertice ONU sul Clima che inizierà proprio oggi. Nonostante le buone intenzione del segretario generale Guterres, il timore è che i grandi del pianeta si perdano però in tecnicismi. Ma il movimento Fridays for Future avverte: "Puntiamo in alto".
I grandi del pianeta, in riunione in occasione della COP25 di Madrid, avranno puntati addosso gli occhi di migliaia di giovani.
(Rinnovabili.it) – L’ultimo Friday for Future – il quarto sciopero globale a partire da marzo di quest’anno – ha avuto lo scopo e il merito di preparare l’atmosfera per la COP25 di Madrid, il vertice sul Clima delle Nazioni Unite che ha inizio proprio oggi. Il tenore della manifestazione è stato ovviamente di grande fervore, soprattutto e a maggior ragione nella capitale spagnola, dove circa 150.000 persone, tra cui giovani, studenti e ricercatori, hanno fatto sapere ai potenti della terra di avere i loro occhi puntati contro, in attesa che la promessa di “ambizione” in materia di politica climatica sia veramente mantenuta.
In preparazione dell’inaugurazione della COP25, il segretario generale delle Nazioni Unite Antònio Guterres ha lanciato domenica il suo primo monito: “per molti decenni la specie umana è stata in guerra con il pianeta, e ora il pianeta sta reagendo”, ha affermato, denigrando gli sforzi “assolutamente inadeguati” delle principali economie del mondo per contenere l’inquinamento da carbonio. I commenti di Guterres erano chiaramente rivolti alla manciata di paesi responsabili di oltre la metà delle emissioni globali di gas a effetto serra, sebbene non sia stato fatto un esplicito riferimento a Stati Uniti, Cina, India, Russia e Brasile.
Di contro, il segretario generale avrebbe individuato nell’Unione europea un attore politico con un ruolo chiave, affermando che il blocco delle 28 nazioni potrebbe aiutare ad aprire la strada verso un’economia globale a zero emissioni entro il 2050.
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Nonostante la crescente pressione pubblica dovuta proprio al movimento Fridays for Future, è tuttavia molto probabile che la COP25 di Madrid registri un confronto dalla forte natura tecnica, incentrato sulla finalizzazione del “libro delle regole” per l’accordo di Parigi (che diventerà operativo alla fine del prossimo anno) e dei piani nazionali di azione sul clima (gli NDC, Nationally Determined Contribution). Questo, però, potrebbe non essere abbastanza per i giovani (e non) ispirati da Greta Thunberg, così come ha messo in luce lo stesso Guterres sottolineando che “il punto di non ritorno della crisi climatica non è più all’orizzonte: è in vista e precipita verso di noi“.
Non a caso, le due parole d’ordine della COP di quest’anno sono urgenza e ambizione: Spagna e Cile, che guidano l’Alleanza per l’ambizione climatica lanciata dal ministro per l’Ambiente cileno Carolina Schmidt, spingeranno i governi a impegnarsi con obiettivi e piani più ambiziosi per tagliare i gas serra. I temi delle negoziazioni andranno dai “Mercati del carbonio” agli “Allarmi della Scienza”, fino ad arrivare alla definizione di una “Action agenda” che allarga gli impegni a città ed aziende.
A denunciare gli eccessivi ed eventuali tecnicismi ci saranno i giovani già pronti ad invadere le strade di Madrid che, consapevoli che l’ultima parola spetta ai grandi e potenti politici del pianeta, hanno intenzione di puntare molto in alto.
Manuela Martín de @FridayForMadrid: “Creemos que tenemos que empezar a mirar muy arriba. La última palabra la tienen los grandes líderes políticos”.#ObjetivoPorElClima pic.twitter.com/o9NAvhnSlZ
— El Objetivo (@ObjetivoLaSexta) 1 dicembre 2019