Un nuovo studio mostra come una crescita più ecologica possa aumentare i posti di lavoro e le entrate nazionali
4 azioni prioritarie per combattere il cambiamento climatico
(Rinnovabili.it) – Quando il presidente americano Donald Trump annunciò l’uscita degli USA dall’Accordo sul clima di Parigi, lo giustificò soprattutto con una scelta economica: il trattato avrebbe comportato per gli Stati Uniti “oneri draconiani”. Una tesi che è facile sentire ripetere anche fuori dagli States da quanti oggi temono l’abbandono delle fonti fossili a favore delle energie rinnovabili. Nulla di più sbagliato secondo la Global Commission on the Economy and Climate, che oggi pubblica uno studio per avvalorare la tesi contraria: combattere il cambiamento climatico e promuovere una crescita più ecologica rappresenta un’opportunità per l’economia globale e non una sfida.
La Commissione, che comprende ex capi di governo, leader aziendali ed economisti, snocciola qualche numero: un’audace azione per il clima potrebbe fornire almeno 26mila miliardi di dollari in benefici cumulativi netti da ora fino al 2030 rispetto aduno scenario business as usual. Investimenti più intelligenti sul fronte di energia pulita, città, cibo e uso del suolo, acqua e industria potrebbero generare 65 milioni di nuovi posti di lavoro nel 2030, equivalenti alla forza lavoro di Egitto e Gran Bretagna messi insieme. Non solo. Un passaggio dai combustibili fossili alle rinnovabili eviterebbe 700.000 morti premature da inquinamento atmosferico.
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Secondo gli autori, inoltre, mettere mano ai sussidi concessi al settore energetico insieme con un aumento del prezzo del carbonio potrebbe portare quasi 3mila miliardi di dollari in entrate governative all’anno nel 2030 – equivalenti all’attuale PIL dell’India; fondi che possono essere utilizzati per investire in altre priorità pubbliche o ridurre le distorsioni fiscali. “Per anni ci è stato detto che esiste un conflitto intrinseco tra crescita economica e azione per il clima, ma semplicemente non è vero”, spiega Felipe Calderón, ex presidente del Messico e presidente onorario della Commissione. “Non dobbiamo scegliere tra il miglioramento delle prestazioni economiche e la riduzione del rischio climatico: possiamo avere entrambi, insieme”.
Perché questo obiettivo possa essere raggiunto, il documento chiede ai governi, alle imprese e ai leader finanziari di dare urgentemente priorità alle azioni su quattro fronti nei prossimi 2-3 anni:
- Intensificare gli sforzi sulla tariffazione del carbonio e passare alla divulgazione obbligatoria dei rischi finanziari connessi al cambiamento climatico;
- Accelerare gli investimenti in infrastrutture sostenibili;
- Liberare l’innovazione;
- Costruire un approccio centrato sulla persona che condivida i guadagni in modo equo e garantisce la giusta transizione.