Scott Pruitt si conferma tra i più acerrimi negazionisti climatici. E si prepara a dar battaglia al 97% della scienza mondiale
(Rinnovabili.it) – Il sito internet dell’EPA, qualche giorno fa, ha modificato la descrizione della mission dell’Ufficio scienza e tecnologia. Dagli standard che orientano il suo operato è scomparsa del tutto la parola “scienza”, rimpiazzata da “economia e tecnologia”. Ieri la battaglia contro la scienza dell’EPA dell’era Trump ha raggiunto un nuovo vertice. Nel corso di un’intervista alla rete americana CNBC la guida dell’Agenzia, Scott Pruitt, ha dichiarato che il riscaldamento globale non è causato dalla CO2.
«Credo che misurare con precisione l’impatto delle attività umane sul clima sia qualcosa di molto complesso e c’è un enorme disaccordo sul grado di questo impatto. Quindi no, non sono d’accordo che [la CO2] sia uno dei principali fattori che contribuiscono al riscaldamento globale che vediamo»
Affermazione che prepara il campo alle prossime mosse di Pruitt e cerca di far attecchire una convinzione: che il mondo scientifico non abbia raggiunto un grado elevato di consenso sulla questione. La realtà dei fatti dice proprio il contrario, visto che il 97% degli scienziati del clima sostiene, dati alla mano, che anidride carbonica (e altri gas serra) sono strettamente legati al global warming. Ma negare l’evidenza qualche risultato, purtroppo, può darlo.
Un’intervista in tv fa più breccia dei tanti report scientifici accumulati negli anni. La stessa EPA ha ribadito più volte che la CO2 è “il principale gas serra che sta contribuendo al recente cambiamento climatico”. Sulla stessa linea la NASA, i cui studi dimostrano che l’anidride carbonica svolge un ruolo di primo piano. Il report 2014 dell’IPCC, condiviso da oltre 2mila scienziati, afferma che è “estremamente probabile” che il rapido aumento della CO2, insieme ad altri gas serra come il metano, abbia causato la maggior parte del riscaldamento globale dagli anni ’50 a oggi. Ma è da un secolo che gli scienziati hanno iniziato a raccogliere prove sulla capacità della CO2 di intrappolare il calore in atmosfera. Dalla rivoluzione industriale ad oggi la concentrazione di questo gas è aumentata di un terzo grazie alla combustione delle fonti fossili e alla deforestazione.