L'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente USA ha rigettato la proposta di bando per l'insetticida che diverse ricerche hanno collegato allo sviluppo di patologie respiratorie e scarsi livelli di quozienti intellettivi.
Il Clorpirifos era stato in parte limitato dall’Amministrazione Obama
(Rinnovabili.it) – L’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha rifiutato la richiesta di bando del Clorpirifos, un insetticida ampiamente utilizzato in colture come mandorle, agrumi, cotone, uva e noci, responsabile, secondo diversi studi scientifici, di danneggiare lo sviluppo cerebrale dei bambini.
La decisione dell’EPA arriva in risposta a una petizione lanciata da diverse sigle ambientaliste per vietare l’utilizzo del Clorpirifos in tutti gli USA: l’Agenzia americana ha motivato la scelta spiegando che “esistono ancora dubbi sull’affidibilità dei dati scientifici che collegano l’uso dell’insetticida a disturbi della salute”.
Il supporto del Governo arriva a pochi anni di distanza dalle limitazioni imposte dall’Amministrazione Obama: nei mesi scorsi, l’EPA ha rimesso in discussione i risultati delle ricerche dei propri esperti e ha aperto all’approvazione su larga scala del Clorpirifos. In antitesi con la decisione dell’EPA, lo Stato della California, uno dei maggiori produttori americani di mandorle, uva e agrumi, ha deciso di fissare nuovi limiti all’uso del Clorpirifos.
L’insetticida è già stato vietato negli Stati Uniti per gli usi domestici dal 2000. Negli anni, diverse ricerche hanno evidenziato la correlazione tra l’esposizione al Clorpirifos e l’insorgere di patologie infantili: nel 2014, uno studio dell’UC Davis MIND Institute ha sottolineato il maggior rischio per le donne in gravidanza residenti nei pressi di coltivazioni in cui viene spruzzato il Clorpirifos di partorire bambini affetti da autismo; nel 2011, uno studio pubblicato sulla US National Library of Medicine spiegava che anche l’esposizione a bassi o medi livelli di Clorpirifos potesse essere collegato allo sviluppo di bassi quozienti d’intelligenza nei bambini; mentre nel 2015, la Berkeley University aveva evidenziato il collegamento tra l’esposizione all’insetticida e lo sviluppo di patologie respiratorie infantili.
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La posizione assunta dallo Stato della California si basa sulla revisione delle ricerche disponibili riguardo l’uso del Clorpirifos effettuato nel 2018 dal team del professor Micheal Kleinman della University of California che concludeva suggerendo di inserire l’insetticida nella lista dei contaminanti tossici dell’aria.
“Quello che abbiamo a proposito del Clorpirifos sono una serie di progetti di ricerca che mostrano come i bambini che attualmente vivono in California siano stati danneggiati da questo agente chimico – ha commentato la dottoressa Caroline Cox, ricercatrice presso il Center for Environmental Health, uno dei maggiori network scientifici statunitensi di tutela della salute pubblica – E’ abbastanza raro avere una simile evidenza di ricerche su un agente chimico tossico”.
L’azienda produttrice del Clorpirifos, la Corteva Agriscience, ha accolto con favore il pronunciamento dell’EPA, sostenendo la propria disponibilità a continuare la collaborazione con i centri di ricerca anche nell’ipotesi di un futuro eventuale bando.
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