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Clini: via libera alla rimozione della Concordia

Naufragata il 13 gennaio scorso la Costa Concordia sarà presto rimossa. Portata al galleggiamento sarà trainata in porto nel rispetto degli ecosistemi

(Rinnovabili.it) – Sono passati più di quattro mesi dal giorno del naufragio, davanti alle coste dell’isola del Giglio, della nave da crociera Costa Concordia. Dopo i numerosi appelli per la salvaguardia del patrimonio ambientale minacciato dalla presenza del relitto e a seguito delle operazioni che hanno evitato che si riversasse in mare il carburante contenuto nei serbatoi della Concordia dal Ministero dell’Ambiente arriva l’annuncio: “Recepite tutte le indicazioni del Ministero”, necessarie per procedere con la rimozione del relitto. La Costa Crociere in occasione della conferenza decisoria ha infatti accettato le indicazioni del Ministero che ha inoltre predisposto la creazione di un Osservatorio Ambientale composto dalle direzioni del Ministero, dalla Commissione VIA e dall’Ispra, che dovrà costantemente le operazioni di rimozione nel massimo rispetto dell’ecosistema marino.

“Il progetto attraverso il quale l’Isola del Giglio sarà “liberata” dalla Concordia – afferma il Ministro Clini – configura una operazione mai tentata prima d’ora e che risponde alle esigenze condivise di spostamento in tempi brevi della nave dal litorale dell’isola, ma tutto avverrà con il pieno rispetto delle indicazioni a tutela dell’ambiente espresse dal Ministero. Il piano di rimozione è stato sottoposto a una serrata istruttoria della Commissione VIA che ha formulato una articolata serie di raccomandazioni che sono state pienamente recepite ed incardinate nel verbale della conferenza decisoria che ha approvato il progetto”.

Le “osservazioni, considerazioni e raccomandazioni” espresse dalla Commissione VIA riguardano:

–          le procedure operative del piano,

–          le componenti “rumore e vibrazioni” connesse alle operazioni,

–          la gestione dei rifiuti e l’ambiente idrico

–          la componente suolo e sottosuolo

–          la vegetazione, fauna ed ecosistemi

–          le analisi di rischio ambientale

–          i piani di emergenza, bonifica e ripristino ambientale

–          il piano di monitoraggio ambientale

“Resta inteso – conclude Clini – che, una volta messa in galleggiamento, la nave dovrà essere trainata, nelle massime condizioni di sicurezza, nel più vicino porto attrezzato, per ridurre al minimo i tempi e il tragitto del trasferimento con i connessi ulteriori rischi per il nostro mare”.