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Clima: ecco la “legge del carbonio” che salverà l’Accordo di Parigi

La proposta, pubblicata sulla rivista Science, prevede che le rinnovabili raddoppieranno ogni 5,5 anni. Così sarà possibile dimezzare le emissioni di CO2 ogni 10 anni

Clima: ecco la

 

(Rinnovabili.it) – Come si combatte in modo davvero efficace il cambiamento climatico? Prendendo in prestito dall’informatica la legge di Moore e applicandola alle rinnovabili. E quindi al taglio delle emissioni globali. Ne sono convinti un gruppo di scienziati del clima di fama mondiale, che hanno presentato la loro proposta sulla rivista Science.

La legge di Moore sostiene che il ritmo dell’innovazione fa raddoppiare il numero di transistor in un singolo chip ogni 18 mesi. Gli autori della proposta ritengono che esista una “legge del carbonio” che la ricalca: una legge che fotografa la crescita esponenziale delle energie rinnovabili. «Siamo già all’inizio di questa traiettoria – spiega Johan Rockström dell’università di Stoccolma e primo autore dello studio – Nell’ultimo decennio, la quota di rinnovabili nel comparto energetico è raddoppiata ogni 5,5 anni. Se il raddoppiamento continua di questo passo, i combustibili fossili saranno fuori dal comparto energetico ben prima del 2050».

 

Clima: ecco la Il ragionamento che sviluppano è il seguente. Se le rinnovabili conquistano lo spazio previsto nel mix energetico – e ne hanno la potenzialità – allora il carbone può avere come data di phase out il 2030 e il petrolio il 2040. In parallelo, gli autori della ricerca propongono una timeline con gli obiettivi conseguenti riguardo al taglio delle emissioni. A partire dal 2020, bisognerebbe dimezzarle ogni 10 anni. Si passerebbe così dai 40 mld di t di CO2 nel 2020 ai 20 mld di t nel 2030. Un meccanismo cui va associata una carbon tax, che partirebbe con un prezzo di 50 dollari a t fra 3 anni per salire fino a 400 dollari nel 2050.

In questo modo, alla metà del secolo il mondo si troverebbe in uno scenario di emissioni quasi zero e potrebbe davvero centrare gli obiettivi sul clima sanciti con la ratifica dell’Accordo di Parigi. Un accordo che, dopo i tanti clamori iniziali, si sta scontrando con le reticenze e la scarsa volontà di portare avanti politiche in linea con gli obiettivi, come ha dimostrato l’inconcludente COP22 di Marrakesh. L’intento degli scienziati è mettere questa road map al servizio degli Stati affinché possano usarla come linea guida per implementare le proprie politiche climatiche.