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Clima: secondo il Commissario Ue, la COP21 sarà un flop

Miguel Arias Cañete dichiara che non saranno prese misure sul clima in grado di mantenere il riscaldamento globale sotto la soglia dei 2 °C

Clima secondo il Commissario Ue la COP21 sarà un flop

 

(Rinnovabili.it) – I colloqui sul clima alla COP21? Andranno benissimo, anche se non si raggiungerà un accordo che permetta di mantenere riscaldamento globale sotto la fatidica soglia dei 2 °C. Lo ha detto con grande leggerezza il Commissario con delega a clima ed energia della Commissione europea, Miguel Arias Cañete, facendo correre un brivido lungo la schiena di chi invece da tempo chiede risposte forti sulle misure di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.

 

La dichiarazione sa decisamente di excusatio non petita, un modo per mettere le mani avanti che piccona le migliori aspettative verso la COP21.

«Quello dei 2 °C è un obiettivo – ha spiegato Cañete – Se abbiamo un processo in corso, non si può parlare di fallimento in caso non vengano presi impegni di mitigazione che raggiungano il target. Ogni passo avanti sarà un passo avanti».

Contemporaneamente, l’alto funzionario delle Nazioni Unite per il clima, Christiana Figueres, ha disintegrato le restanti aspettative, spiegando ai giornalisti che gli impegni presi nel periodo che precede la Conferenza delle Parti «non ci metteranno sul percorso dei 2° C».

Sembra che perciò, Parigi 2015 non sarà il punto di arrivo del processo negoziale sul clima, ma l’ennesima pietra miliare, o forse l’ennesima pietra tombale.

 

Sul prossimo meeting pesa l’impossibilità di Barack Obama di uscire dalla COP con un accordo vincolante. Lo scenario politico interno degli Stati Uniti vede i repubblicani troppo forti e troppo contrari a qualsiasi patto inderogabile per la riduzione delle emissioni.

Anche l’India si è chiamata fuori, dichiarando che prima di maggio o giugno – e cioè oltre la scadenza fissata dall’Onu – non riuscirà a farsi avanti con un impegno sul clima. Ma il Commissario europeo guarda il bicchiere mezzo pieno: «Anche se soltanto Europa, Cina e Stati Uniti faranno promesse ambiziose, riguarderanno comunque il 50% delle emissioni globali. Sarà importante riuscire a tirare a bordo tutto il G20».