Un grande occasione questo incontro di ministri dell’ambiente, dopo l’appuntamento di Bali, che si terrà a Monaco a fine mese con il tema "Mobilitare i Fondi per i Cambiamenti Climatici"
Sarà il Principato di Monaco ad ospitare, a partire dal 20 febbraio, la decima sessione speciale dell’UN Environment Programme (Unep) Governing Council / Global Ministerial Environment, il più grande appuntamento ministeriale sul cambiamento climatico dopo il summit di Bali. Una tre giorni in cui più di cento ministri dell’ambiente si riuniranno per discutere assieme l’attuale tema “Mobilizing Finance for the Climate Challenge”, ovvero come mobilitare i fondi nei confronti della sfida climatica, insieme ad alti dirigenti dell’industria e dell’economia, scienziati, amministratori locali, organizzazioni della società civile, Ong e sindacati. Tra i tanti nomini programma anche Yvo de Boer, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e Juan Somovia, il direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Achim Steiner, Sotto-Segretario generale alle Nazioni Unite e Direttore esecutivo dell’UNEP, ha spiegato: “L’ultimo incontro della Convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico ha portato alla Road Map di Bali. Questo è il percorso che hanno intrapreso più di 190 Paesi, al fine di fornire un nuovo e decisivo accordo per Copenaghen 2009. Mobilitare i fondi, concentrare i mercati ed aumentare l’innovazione sarà la tappa fondamentale riuscire nel negoziato della road map, senza troppe deviazioni o vicoli ciechi”. “Progettare ed avviare un’economia verde – ha aggiunto Steiner – permetterà non solamente di evitare il pericoloso e debilitante cambiamento climatico. Si possono affrontare anche le enormi sfide della sostenibilità provenienti dalla rapida perdita di biodiversità e dal degrado degli ecosistemi”. Unico modo secondo il direttore dell’Unep, per vero sviluppo sostenibile, a beneficio sia di ricchi che di poveri, liberando creatività ed innovazione”. L’Unep, in collaborazione con l’International Labuor Organization e l’International Trades Union Confederation lancerà anche un rapporto preliminare della “Green Jobs Initiative” a proposito delle nuove possibilità di impiego in molti campi (dall’agricoltura alle costruzioni, dall’ingegneria ai trasporti che l’emergente) che l’emergente “green economy” sta producendo.