Dai leder del G7 arriva la promessa che il nuovo struttura di protezione della centrale ucraina sarà completato entro novembre 2017, anche se devono ancora essere reperiti tutti i fondi
(Rinnovabili.it) – Il nuovo sarcofago a copertura del reattore nucleare numero 4 della centrale di Chernobyl sarà ultimato entro novembre 2017. A riferirlo sono i leader del G7, senza nascondere però l’attuale problema di liquidità. All’immenso piano di attuazione della copertura mancano ancora 650 milioni di euro dei 2,2 miliardi di euro totali stimati. Il ministro dell’Ambiente tedesco Jochen Flasbarth, in rappresentanza del gruppo delle sette principali economie, ha assicurato però che ci siano sul tavolo già “impegni concreti” per 530 milioni di euro e d’essere fiducioso che la rimanente parte sarà coperta da Russia e Cina. “Sono molto sollevato, abbiamo raggiunto un grande successo di questo pomeriggio”, ha commentato Flasbarth. “E’ ormai chiaro che la comunità internazionale si assumerà la responsabilità”.
La speranza è che i tempi non si allunghino ulteriormente, vista la necessità di confinare nel più breve tempo possibile le emissioni radioattive della centrale. Il nuovo shelter, infatti, dovrebbe contenere il vecchio sarcofago, che con oltre 1.000 metri quadri di crepe sulla propria struttura, sta diffondendo tutt’intorno polveri radioattive.
E come se non bastasse i pericoli arrivano ora anche dall’esterno. I recenti roghi (ora sotto controllo) nei boschi attorno alla centrale, proprio a causa della notevole contaminazione delle foreste e dei terreni limitrofi, rischiavano di rilasciare radioattività pari a un incidente nucleare rilevante. I primi incendi nell’area sono stati segnalati il 26 aprile, giorno dell’anniversario del disastro avvenuto nel 1986, ma sono stati fermati prima che arrivassero all’area maggiormente contaminata. All’inizio di quest’anno è stata presentata un’analisi dettagliata sui rischi da incendio a Cernobyl: la conclusione è stata che nel caso peggiore il rilascio di radioattività in atmosfera potrebbe equivalere a un incidente di livello 6 della scala INES (International Nuclear Events Scale).
Le autorità ucraine hanno aperto un’inchiesta sulle cause e gli eventuali autori.