Investendo in Ricerca e Sviluppo, il Regno Unito punta alla leadership mondiale nel settore di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica
(Rinnovabili.it) – Nonostante il governo britannico abbia abbandonato il piano al 2020, che prevedeva la messa in esercizio di 4 impianti per la cattura e lo stoccaggio della CO2, è stato lanciato ieri un nuovo bando di gara del valore di un miliardo insieme ad una roadmap per stimolare la diffusione della tecnologia tra il 2016 e il 2020.
I piani per catturare le emissioni derivanti dai 30 GW di potenza istallata calcolati sommando la potenza di centrali elettriche e industrie, sono stati inseriti nella tabella di marcia insieme a nuove politiche di gestione dei costi delle nuove tecnologie che, secondo quanto dichiarato dal DECC (Department of Energy and Climate Change) potrebbero creare un settore del valore di 6,5 miliardi di sterline in grado di sostenere centomila posti di lavoro entro il 2020.
Il Segretario all’Energia e al Cambiamento Climatico, Ed Davey, oltre a lanciare il bando da un miliardo ha annunciato un finanziamento del valore di 125 milioni di sterline da distribuire in 4 anni al settore ricerca e sviluppo nel campo del CCS oltre che per la costruzione di un nuovo centro di ricerca con sede presso l’Università di Edimburgo. “Quello che stiamo cercando di realizzare, in partnership con l’industria, è una nuova leadership a livello mondiale dell’industria CCS, piuttosto che semplicemente dei progetti isolati” ha aggiunto Davey, in modo da rendere green un settore altamente energivoro adatto a fornire nuovi posti di lavoro e ricchezza.
La competizione rimane comunque dipendente dall’approvazione degli aiuti di Stato da parte della Commissione europea che considera il CCS potenzialmente valido per la riduzione dell’impatto inquinante del settore industriale ed energetico.