Secondo nuovo studio statunitense la tecnica di hydrofracking offre maggiori rischi per l'attività sismica se ad essere iniettati nel sottosuolo sono le acque reflue di perforazione
Tuttavia, la relazione riporta la prova che se iniettate nel sottosuolo delle acque reflue, sottoprodotto della perforazione, il rischio aumenta. Non è chiaro perché l’iniezione sotterranea delle acque reflue aggravi l’attività sismica, ma la scoperta ha chiare implicazioni per la tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), dal momento che questo processo richiederebbe anche l’iniezione di grandi volumi di biossido di carbonio ad alta pressione. Gli scienziati affermano che “Le tecnologie progettate per mantenere un equilibrio tra la quantità di fluido che viene iniettato e quello che viene prelevato, come nel caso della geotermia, dello sfruttamento degli scisti bituminosi e del gas, sembra produrre un minor numero di eventi sismici indotti rispetto alle tecnologie che non mantengono l’equilibrio dei fluidi”.