Gli esperti mettono in guardia: Miami potrebbe diventare il prossimo “Ground Zero” a causa di alluvioni e inondazioni provocate dal cambiamento climatico
(Rinnovabili.it) – Alaskani, non lamentatevi del freddo: vi tiene al riparo dal cambiamento climatico, che invece costringerà milioni di persone a fare i bagagli. Li chiamano profughi del clima, e negli Stati Uniti potrebbero dare avvio a un nuovo pellegrinaggio di steinbeckiana memoria. Il riscaldamento globale spingerà molte persone – secondo un dibattito fra esperti riassunto sul New York Times – a intraprendere migrazioni dagli stati a Sud e ad Est del Paese verso il Nord e il Nord-Ovest. La California, che nel 1930 era considerata la Mecca dalla moltitudine di poveri braccianti in esodo sulla Route 66, diventerà un luogo soggetto a siccità e a rischio incendi. Stesso discorso per la costa Est e Sud-Est, che entro il 2100 saranno soggette ad ondate di calore, uragani e risentiranno dell’innalzamento del livello del mare. Washington DC, per esempio, potrebbe trasformarsi in zona alluvionale entro fine secolo, secondo una stima della scorsa settimana.
«Se non si ama il caldo o si preferisce non rischiare di essere colpiti da un uragano, i luoghi dove rifugiarsi non sono molti», ha detto Camillo Mora, professore di geografia all’Università delle Hawaii e autore del paper pubblicato su Nature che l’anno scorso prevedeva un aumento delle temperature senza precedenti entro il 2047.
Il posto migliore, secondo il professore, è l’Alaska: «Sarà la prossima Florida, e lo diventerà entro la fine del secolo».
La risposta invece, secondo Ben Strauss – vice presidente per gli impatti climatici e direttore del programma sui livelli del mare dell’organizzazione di ricerca Climate Central – è la costa Nord-Ovest, sulla striscia che dal Canada scende alla Bay Area. Molto meno calore, poche possibilità di inondazioni e alluvioni. Al contrario della Florida, che è sotto allarme ormai da tempo. La città-giostra di Miami, con tutte le sue star, le auto di lusso e gli hotel a 5 stelle dovrà fare le valigie: Clifford Mass, professore di scienza atmosferica all’Università di Washington, sostiene che lo Stato rischia di diventare «il prossimo Ground Zero».