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Morti per il caldo, serve una legge sulle temperature massime di lavoro

La richiesta arriva dall’Etuc, la Confederazione dei sindacati europei, dopo che la scorsa settimana 3 persone sono morte sul posto di lavoro in Spagna a causa del caldo

Temperature massime di lavoro: serve una legge europea
Foto di Brigitte Werner da Pixabay

Sono pochi i paesi Ue che fissano le temperature massime di lavoro

(Rinnovabili.it) – Le ondate di calore in Europa si fanno sempre più intense ma anche letali. E non solo per le fasce considerate normalmente a rischio. Anche per chi è costretto a lavorare sotto la canicola a temperature impossibili. Per questo serve subito una legge sulle temperature massime di lavoro per proteggere i lavoratori dagli effetti del cambiamento climatico”. A chiederlo è la Confederazione europea dei sindacati (Etuc) in un appello alla Commissione Ue.

La scorsa settimana, nel pieno dell’ondata di calore che si è abbattuta sulla penisola iberica, per poi far registrare temperature record in Gran Bretagna e spostarsi sull’Europa centrale, due lavoratori sono collassati e morti per un colpo di calore in Spagna. “In Francia, che non ha una temperatura massima di lavoro, nel 2020 sono morte 12 persone per incidenti sul lavoro legati al caldo. Tragedie simili diventeranno più comuni senza una legalizzazione delle temperature di lavoro sicure”, sostiene l’Etuc.

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Secondo una ricerca condotta nel 2021 dal centro di ricerca dell’Etuc, quando le temperature superano i 30°C, il rischio di incidenti sul lavoro aumenta del 5-7% e, quando le temperature superano i 38°C, gli incidenti sono tra il 10% e il 15% più probabili. Secondo l’OMS, le persone lavorano al meglio a una temperatura compresa tra i 16°C e i 24°C.

Su queste basi (e sulle proiezioni future della crisi climatica), i paesi europei dovrebbero adottare una legislazione sulle temperature massime di lavoro. Al momento sono in pochi ad averla, solo 5 su 27. Il Belgio ha forse quella più stringente (giustificata dalla latitudine) e completa: si va da un limite di 29°C per il lavoro fisico leggero ai 18°C per quello particolarmente pesante. L’Ungheria fissa una forchetta fra i 31°C e i 27°C, altri paesi come Lettonia e Slovenia hanno limiti per i lavori al chiuso e all’aperto.

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“Le ondate di calore possono essere fatali per chi lavora senza protezione dal sole, come abbiamo già visto in Spagna quest’estate. I lavoratori sono ogni giorno in prima linea nella crisi climatica e hanno bisogno di protezioni per far fronte al pericolo sempre crescente delle temperature estreme. Il clima non rispetta i confini nazionali ed è per questo che abbiamo bisogno di una legislazione a livello europeo sulle temperature massime di lavoro”, chiede il vice segretario regionale dell’Etuc, Claes-Mikael Ståhl.