L'Organizzazione meteorologica mondiale avverte: abbiamo il 66% di possibilità che la temperatura mondiale superi temporaneamente gli 1,5°C gradi di aumento da oggi al 2027. Quello che è certo che i prossimi cinque anni saranno i più caldi di sempre
Pubblicato il Global Annual to Decadal Climate Update
(Rinnovabili.it) – Le previsioni climatiche per i prossimi 5 anni non promettono nulla di buono. Secondo l’OMM, Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, dovremo attenderci temperature globali in crescita e nuovi record nella colonnina di mercurio. Con un rischio sempre maggiore (66%) di superare, sebbene solo temporaneamente, la temuta soglia di 1,5°C di riscaldamento globale sulle temperature pre-industriali.
Siamo già oltre il punto di non ritorno? Non proprio. Le previsioni dell’OMM, contenute nel nuovo Global Annual to Decadal Climate Update, si riferiscono a incrementi annuali e momentanei, mentre il tipping point individuato dal mondo scientifico è legato ad un aumento permanente di 1,5°C.
Quello che è certo è che i pronostici ci danno largamente sfavoriti e il Pianeta si appresta a segnare altri brutti record climatici. Per l’organizzazione è probabile al 98% che almeno uno dei prossimi cinque anni se non tutto il quinquennio sia il più caldo mai registrato. “Un episodio di El Niño dovrebbe svilupparsi nei prossimi mesi. Insieme al cambiamento climatico antropogenico, porterà le temperature globali a livelli senza precedenti”, ha dichiarato il segretario generale dell’OMM, Prof. Petteri Taalas. “Gli impatti sulla salute, sulla sicurezza alimentare, sulla gestione delle risorse idriche e sull’ambiente saranno considerevoli. Dobbiamo prepararci”.
Aumento delle temperature globali, le principali previsioni OMM
Secondo il documento, tra il 2023 e il 2027 la temperatura media in prossimità della superficie terrestre dovrebbe essere da 1,1°C a 1,8°C superiore ogni anno rispetto alla media del periodo 1850-1900, preso di riferimento perché antecedente all’epoca industriale. Sull’aumento delle temperature globali giocherà un ruolo essenziale anche El Niño, fenomeno naturale che, riscaldando le acque orientali e centro meridionali dell’Oceano Pacifico, innesca effetti a catena in tutto il pianeta.
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Il record di temperatura stabilito nel 2016, anno segnato da un El Niño eccezionalmente forte, ha un’elevata possibilità (98%) di perdere il primato, battuto da “almeno uno” dei prossimi cinque anni. E con la stessa probabilità il quinquennio 2023-2027 potrebbe risultare più caldo di quello precedente.
“Si prevede che le temperature medie globali continueranno ad aumentare, allontanandoci sempre di più dal clima a cui siamo abituati”, ha affermato il dottor Leon Hermanson, uno scienziato esperto del Met Office che ha guidato il rapporto. Inoltre i modelli di precipitazione previsti per la media da maggio a settembre 2023-2027, rispetto alla media 1991-2020, suggeriscono un aumento delle precipitazioni nel Sahel, nell’Europa settentrionale, in Alaska e nella Siberia settentrionale e una riduzione delle precipitazioni per questa stagione sull’Amazzonia e su parti dell’Australia.