Quest’anno i modelli prevedono il risveglio di El Niño dopo 3 anni dominati dal suo corrispettivo freddo. Nel 2023 potremmo vedere i primi effetti sotto forma di poderose ondate di caldo, l’anno prossimo diventa plausibile sforare gli 1,5 gradi
Nel 2022 la temperatura globale ha raggiunto +1,2°C nonostante l’effetto rinfrescante de La Niña
(Rinnovabili.it) – Il primo anno in cui la temperatura globale supererà gli 1,5°C potrebbe essere il 2024. Il motivo? Il ritorno di El Niño. Il fenomeno climatico che ciclicamente riscalda le acque del Pacifico equatoriale con effetti globali sta per tornare a farsi sentire. Probabilmente già da fine 2023.
“È molto probabile che il prossimo grande El Niño possa portarci oltre 1,5°C”, spiega al Guardian Adam Scaife, responsabile delle previsioni a lungo termine del Met Office britannico. “La probabilità di avere il primo anno a 1,5°C nel prossimo quinquennio è ora di circa 50-50”. Questa stima della probabilità era già stata avanzata lo scorso maggio dall’Organizzazione meteorologica mondiale, mentre è la prima volta che si stima una data precisa, il 2024, per l’overshoot.
Presto un nuovo record di temperatura globale?
Il 2022 è stato il 5° anno più caldo della storia secondo tutti i principali monitoraggi internazionali. La temperatura globale è arrivata a 1,2°C sopra la media dell’età preindustriale (per convenzione, la seconda metà dell’800). Tutto ciò in un anno che era ancora segnato da La Niña, il corrispettivo freddo del Niño con cui si alterna in cicli di pochi anni.
Il fenomeno infatti è noto, più precisamente, come El Niño-Oscillazione Meridionale (Enso) e si può trovare in tre stati: un segnale caldo più marcato, uno freddo, e uno stato sostanzialmente neutro. Gli ultimi due picchi caldi corrispondono al 2016 e al 2020, che non a caso sono anche il 1° e il 2° anno più caldi di sempre.
Quello che forse non si sottolinea abbastanza quando si parla di riscaldamento globale in questi ultimi anni è che i valori registrati nel 2022 e nel 2021 sono molto vicini ai record assoluti, ma sono avvenuti in anni “rinfrescati” da La Niña. E sono comunque più caldi di anni segnati dal Niño, anche molto recenti.
Per questo, anche un debole segnale di risveglio del Niño fa ipotizzare agli scienziati una temperatura globale da record. Nel 2023 potremmo vederne i primi effetti sotto forma di ondate di calore senza precedenti. “Sappiamo che con il cambiamento climatico, gli impatti degli eventi El Niño diventeranno più forti, e questo va aggiunto agli effetti del cambiamento climatico stesso, che è in continua crescita”, ha aggiunto Scaife. “Se mettiamo insieme queste due cose, è probabile che durante il prossimo El Niño si verifichino ondate di calore senza precedenti”.
Opinione condivisa anche dall’altra parte dell’Atlantico. “Prevedo circa il 15% di possibilità di un nuovo record nel 2023. E se ci troviamo in un El Niño entro la fine del 2023, è quasi certo un nuovo record nel 2024”, commenta Gavin Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa.