Agosto continua la striscia di caldo record a livello globale iniziata a giugno. L’anomalia termica il mese scorso è stata di è +1,68°C rispetto all’epoca pre-industriale. Battendo anche febbraio e marzo 2016. E settembre sembra incamminato nella stessa direzione: nella prima metà del mese la temperatura globale non è mai scesa sotto livelli record
I dati elaborati dall’università di Berkeley
(Rinnovabili.it) – C’è ormai una probabilità del 50% che il 2023 sia il primo anno a superare la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale. E quest’anno è già virtualmente il più caldo della storia, battendo il 2016 che deteneva il primato: le probabilità sono superiori al 99%. È quanto si evince dai dati elaborati dall’università di Berkeley dopo aver incorporato i valori registrati ad agosto.
Il mese scorso, a livello globale, è stato 1,68°C più caldo della media del periodo 1850-1900, quello che in climatologia viene chiamato periodo pre-industriale e che serve da base di partenza per calcolare l’anomalia climatica della soglia di 1,5 gradi. Un valore che supera qualsiasi altro mese di agosto di oltre 3 decimi di grado. Non solo. Agosto 2023 è stato anche il mese con la maggior anomalia termica in assoluto rispetto a qualsiasi altro mese di qualsiasi altro anno. Battendo anche i famigerati febbraio e marzo del 2016.
La striscia di temperature record del 2023 si allunga. Giugno, luglio e agosto sono stati mesi da record, mentre maggio non ha segnato il primato assoluto ma ci si è avvicinato molto. E settembre sembra ben incamminato per proseguire la trafila di mesi più caldi di sempre. La prima metà del mese è rimasta costantemente su valori mai raggiunti prima, secondo le rilevazioni dell’università del Maine e pubblicate su Climate Reanalyzer.
La soglia di 1,5 gradi del Paris Agreement è stata infranta?
In ogni caso, questa sequenza di mesi sopra la soglia di 1,5 gradi non significa che il limite più ambizioso dell’Accordo di Parigi sia ormai stato superato. L’obiettivo, ricordano da Berkeley, “è definito in riferimento al clima medio su molti anni, quindi alcuni singoli mesi superiori a 1,5°C non significano automaticamente che l’obiettivo sia stato superato”. Ma le anomalie isolate superiori a 1,5°C “sono un segno che la Terra si sta avvicinando a quel limite”. Infatti, stima l’università californiana, “è probabile che il riscaldamento globale farà sì che la media a lungo termine superi 1,5°C nel corso degli anni ’30 del 2030, a meno che non si raggiungano presto riduzioni significative delle emissioni di gas serra”.