Sul 46% del territorio europeo c’è il rischio che la carenza idrica e la scarsa umidità del suolo aggravino ulteriormente la siccità nei prossimi 3 mesi. L’Italia tra i paesi più colpiti
Le previsioni sull’andamento della siccità nel rapporto periodico del Jrc
(Rinnovabili.it) – Su metà Europa incombe il rischio che la siccità in corso sia grave e prolungata. Sull’Italia in particolare, ma non solo nella fascia mediterranea: la scarsità di acqua si fa sentire anche a est. E la tendenza per i prossimi mesi è al peggioramento. È il quadro descritto dal Joint Research Centre, il centro studi interno della Commissione UE, nell’ultimo aggiornamento appena pubblicato.
La situazione in Europa
Un documento che si apre con un indizio molto chiaro su quanto sia eccezionale la condizione di siccità che interessa il continente: il Jrc, solitamente misurato nel linguaggio, definisce “sconcertante” la situazione attuale. Su ben il 46% del territorio c’è un’allerta siccità mentre l’11% dell’Europa è in stato di massima allerta. “La competizione per le risorse idriche è elevata ed è iniziata prima del solito”, scrive il rapporto, con gli stress idrici e termici che hanno “ridotto la resa delle colture e il loro potenziale” in un anno già reso difficile dalle carenze dovute alla guerra in Ucraina.
Il quadro è compromesso per la carenza di piogge “ampia e persistente”, che è stata aggravata dalle ondate di calore che si sono succedute da maggio a oggi. Rispetto ai mesi passati, la siccità è peggiorata soprattutto in Francia, Romania, Germania occidentale, Italia centro-meridionale, Grecia meridionale e penisola iberica. L’Italia è tra i paesi che registrano le maggiori anomalie di precipitazione per tutto il primo semestre 2022 e quelle per l’umidità del terreno.
Siccità (almeno) fino a settembre nel Belpaese
Spostando lo sguardo al futuro, per il Jrc la siccità non finirà tanto presto. Almeno fino a settembre, il Belpaese dovrà continuare a fare i conti con “condizioni meteo profondamente più secche della norma”. Non ovunque, però. Secondo il modello usato dal centro studi UE, sarà solo l’Italia settentrionale a vedere ancora un deficit di pioggia (con qualche eccezione per l’area a cavallo fra Trentino Alto Adige e Veneto). Al centro e al sud, invece, le precipitazioni dovrebbero essere nella norma o più abbondanti della norma (specie su Puglia). (lm)