Rinnovabili • Siccità: Italia a secco, -80% di pioggia negli ultimi 2 mesi Rinnovabili • Siccità: Italia a secco, -80% di pioggia negli ultimi 2 mesi

Siccità, sull’Italia l’80% di pioggia e il 60% di neve in meno

Solo il mese scorso sono mancati all’appello 5 miliardi di metri cubi d’acqua. I dati Aisam per dicembre e gennaio fotografano una situazione piuttosto grave. Aumenta l’allarme incendi causa Föhn e alte temperature

Siccità: Italia a secco, -80% di pioggia negli ultimi 2 mesi
Foto di Markus Distelrath da Pixabay

Colpito soprattutto il Nord, ma la siccità piega anche la Sardegna

(Rinnovabili.it) – A dicembre e gennaio, l’Italia ha ricevuto l’80% di pioggia meno della media e -60% di neve. Un crollo delle precipitazioni che continuerà almeno nell’immediato futuro aggravando la condizione di siccità estrema che colpisce soprattutto il Nord. È la previsione che arriva dall’Aisam, l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia.

Le precipitazioni piovose hanno lasciato a secco il bacino padano, ma latitano anche in altre parti d’Italia. Come la Sardegna, dove l’assenza di pioggia ha toccato un tutt’altro che trascurabile -72%. In tutto, solo nel mese di gennaio, sono mancati all’appello circa 5 miliardi di metri cubi di acqua, secondo dati di Iconaclima. Mentre il Po ha una situazione idrica tipica del mese di agosto, alcuni dei principali affluenti vivono condizioni analoghe: il Tanaro segna -65% di portata, il Sesia addirittura -80%.

Secondo l’ultima valutazione dell’Ispra, i distretti idrografici delle Alpi Orientali e del fiume Po hanno evidenziato una generale situazione di severità idrica bassa. Localmente, però, esistono delle situazioni più compromesse, in particolare in Piemonte e nella pianura veneta. Qui la situazione è classificata come a siccità moderata e localmente severa.

Siccità e allarme incendi

La condizione di siccità generalizzata non fa preoccupare soltanto in vista dell’estate. Il pericolo incendi è reale e i numeri lo confermano. Nel primo mese dell’anno, rispetto allo stesso mese del 2021, il numero dei roghi è quadruplicato. A farli aumentare è un mix di fattori, aggravato dalla mancanza cronica d’acqua.

“Siccità e l’aridità dei terreni rappresentano, inoltre, un rischio anche per gli incendi, soprattutto in occasione di giornate di vento forte di Föhn, come è successo nelle scorse settimane”, scrive l’Aisam in una nota. “Tutti segnali del cambiamento climatico, e di quel riscaldamento globale che anche il VI Rapporto del Panel Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC) pubblicato nel 2021 ha definitivo inequivocabile”.