L’isola danese ha infranto ogni record di caldo da quando sono iniziate le serie storiche nel 1979. Il 3 settembre, ai 3000 metri della Summit station, la temperatura era sopra lo zero
I dati Copernicus sul riscaldamento globale a settembre 2022
(Rinnovabili.it) – A settembre, la Groenlandia ha avuto una temperatura media di ben 8 gradi superiore alla norma del periodo 1991-2020. Una ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, della tendenza al riscaldamento globale molto più pronunciata nell’Artico che nel resto del pianeta. Lo ha rilevato il sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus.
L’anomalia termica ha riguardato praticamente l’intera isola, che formalmente appartiene alla Danimarca. E ha infranto tutti i record da quando esistono le serie storiche per l’area, cioè il 1979. “Ciò è stato associato ai venti prevalenti che hanno raggiunto la Groenlandia da sud e sud-ovest, attraversando regioni che per la maggior parte erano molto più calde della media”, spiega Copernicus in una nota.
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In quel settore, il rilevamento delle temperature potrebbe avere margini d’errore maggiori che altrove, riconosce il sistema europeo. Ma il dato di settembre 2022 sembra piuttosto affidabile. In primo luogo perché “le incertezze sono piccole rispetto all’entità del superamento delle temperature medie climatologiche nel settembre 2022”. Poi, perché dati coerenti con quelli di Copernicus arrivano dagli altri sistemi di monitoraggio attivi.
“Ulteriori prove di condizioni estreme provengono dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC) degli Stati Uniti, che riporta una temperatura superiore a 0°C nel pomeriggio del 3 settembre dalla Summit Station, la prima volta osservata nel mese di settembre dall’inizio delle misurazioni nel 1989”, nota Copernicus. La stazione meteorologica si trova a oltre 3000 metri di quota ed è il punto più elevato della Groenlandia. “Il perdurare di temperature relativamente elevate nel corso del mese è evidente dalle stime di insolite quantità di scioglimento dei ghiacci per tutto il mese di settembre riportate sia dal NSIDC che dal Polar Portal della Danimarca”, conclude Copernicus.
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Nel resto d’Europa, invece, l’estate di caldo record ha ceduto il passo a un settembre di 0,37°C più freddo della media degli ultimi 30 anni. “Ciò è dovuto in gran parte a una regione di temperature inferiori alla media che si estende dall’Europa centrale alla Finlandia e alla Russia”, specifica la nota. Per trovare un altro mese di inizio autunno così fresco bisogna tornare indietro al 2013.
Tuttavia, il valore medio nasconde un’anomalia termica ancora positiva per l’Europa occidentale. La ragione? È l’effetto dell’ondata di calore marino che ha investito il Mediterraneo centrale e occidentale quest’estate, portando alcuni settori del Tirreno e del mar Ligure a sfiorare i 30°C con un mese di anticipo.