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Il riscaldamento globale nell’Artico ci fa sforare gli 1,5°C 5 anni prima

Usando un modello previsionale che non tiene conto dell’amplificazione artica, la data di sforamento delle soglie dell’Accordo di Parigi arriverebbero 5 anni più tardi (nel 2036) per gli 1,5 gradi e 8 anni più tardi (nel 2060) per i 2 gradi, rispetto alle date previste in base ai trend di global warming reali

Riscaldamento globale nell’Artico: ci fa sforare gli 1,5°C 5 anni prima
Foto di Willian Justen de Vasconcellos su Unsplash

Lo studio della UCL è pubblicato su Earth Systems Dynamics

(Rinnovabili.it) – Oggi l’Artico si sta scaldando 4 volte più velocemente della media globale, ma questa dinamica non è confinata nella regione. I ritmi del global warming oltre il 66° parallelo nord, infatti, avranno conseguenze globali: ci faranno sforare la soglia di 2 gradi stabilita dall’Accordo di Parigi con 8 anni di anticipo e quella di 1,5 gradi 5 anni prima, rispetto a uno scenario in cui il riscaldamento globale nell’Artico viaggia alla stessa velocità di quello nel resto del Pianeta.

Lo sostiene uno studio condotto da un team di scienziati della UCL e pubblicato su Earth System Dynamics. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno costruito un modello climatico che non contempla l’amplificazione artica, il fenomeno di feedback positivo alla base dell’accelerazione del riscaldamento globale nell’Artico. E hanno confrontato le date previste dal modello per lo sforamento della soglia di 1,5 e 2 gradi con quelle che derivano dai trend delle temperature osservati nel mondo reale.

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Nei modelli che non contemplano il riscaldamento accelerato dell’Artico, le soglie dell’Accordo di Parigi vengono superate, rispettivamente, 5 e 8 anni più tardi rispetto alle date su cui converge il consenso scientifico sulla base delle temperature odierne, ovvero il 2031 e il 2051.

“Il cambiamento climatico nell’Artico è spesso trascurato dai politici perché la maggior parte della regione si trova al di fuori dei confini nazionali. Il nostro studio mostra l’impatto dell’Artico su obiettivi globali come l’Accordo di Parigi e, si spera, attiri l’attenzione sulla crisi che si sta già manifestando nella regione”, afferma Robbie Mallett, coautore dell’articolo scientifico. D’altro canto, gli impatti nella regione artica sono particolarmente pesanti alla scala locale. E lo potrebbero diventare molto di più in futuro, visto che un livello di riscaldamento globale del Pianeta di 2 gradi si traduce in temperature medie 4 gradi più alte rispetto al periodo preindustriale nell’Artico, che possono salire fino a +7°C durante la stagione invernale.

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