Rinnovabili • Riscaldamento globale Italia 2023: +1,12°C, è il 2° anno più caldo

Riscaldamento globale in Italia: il 2023 è il 2° anno più caldo di sempre

I dati ISAC-CNR mostrano che per le regioni del Centro e del Sud, il 2023 ha segnato il record di caldo dal 1800 a oggi. Su tutta la penisola le medie delle temperature minime sono state ben al di sopra della norma. Rientra parzialmente anche il rischio siccità con il 90% di precipitazioni rispetto alla media 1991-2020

Riscaldamento globale Italia 2023: +1,12°C, è il 2° anno più caldo
La mappa delle temperature medie (sx) e delle minime (dx) in Italia nel 2023. Crediti: ISAC-CNR

Toccati +1,12 gradi nel 2023, appena 0,04°C sotto il record dell’anno precedente

(Rinnovabili.it) – Il 2023 pareggia sostanzialmente i conti con il 2022 e diventa il 2° anno più caldo mai registrato in Italia, appena 0,04°C sotto il record assoluto. Secondo i dati diffusi dall’ISAC-CNR, il riscaldamento globale in Italia nel 2023 è arrivato a +1,12°C oltre la media degli ultimi 30 anni (1991-2020). Nel 2022 il termometro del Belpaese aveva raggiunto quota +1,16°C. A livello globale, il 2023 è stato il più caldo con +1,48°C rispetto all’era pre-industriale (1850-1900).

L’anomalia termica è stata più marcata al Nord. Le regioni settentrionali chiudono l’anno con +1,28°C, anche se il valore resta abbastanza al di sotto di quello dell’anno precedente, quando aveva toccato +1,39 gradi. Al contrario, per il Centro e il Sud il 2023 è stato l’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni nel 1800. Per le regioni centrali, la colonnina di mercurio è arrivata a +1,15°C mentre per il Meridione a +1,01°C.

Riscaldamento globale in Italia, nel 2023 record assoluto per le minime

Il riscaldamento globale in Italia nel 2023 segna però un primato assoluto: quello delle temperature minime. Per l’intera penisola l’anno scorso è stato il meno freddo di sempre, con una anomalia termica media delle minime che è arrivata a +1,07°C (+1,24°C al Nord, +1°C al Centro, +0,96°C al Sud). Le notti più calde sono state registrate tra Basso Piemonte e Ponente ligure, e tra Lombardia ed Emilia-Romagna. Qui lo scostamento dalla media del 1991-2020 è salito ben sopra i +1,7°C.

Al contrario, i valori medi delle temperature massime sono stati sensibilmente più bassi rispetto a quelli raggiunti nel 2022. Ma l’anno scorso è comunque il secondo più caldo. A livello nazionale, i picchi di caldo sono stati 1,15°C sopra la media (1,4°C nel 2022), e in tutte e 3 le macro-regioni i valori si sono tenuti 2-3 decimali sotto i record del 2022. Il Nord della Sardegna si distingue per anomalie delle massime più importanti, oltre +1,7 gradi.

Un’ultima nota sulle precipitazioni. Dopo la siccità del 2021-2022, che si è protratta anche nei primi mesi del 2023, le piogge sono tornate su livelli prossimi alla media storica. Nel corso dell’anno abbiamo avuto una primavera e un autunno meno piovosi del solito e un’estate con precipitazioni più abbondanti della norma degli ultimi 30 anni. Il 2023 si chiude con poco meno del 90% dei volumi normali di pioggia. Il Meridione paga un deficit maggiore, con meno dell’85% di precipitazioni.