Quest’anno supereremo la soglia di 417 ppm. Esattamente il doppio dei livelli dell’era pre-industriale. Negli ultimi 30 anni lo stesso aumento registrato nei 200 precedenti
La previsione del Met Office sottolinea il ritmo incalzante del riscaldamento globale
(Rinnovabili.it) – Nel 2021, la concentrazione di CO2 in atmosfera supererà la soglia psicologica del 50% in più rispetto all’era pre-industriale. Lo afferma il Met Office britannico, in una previsione che mette bene in mostra la velocità con cui procede il riscaldamento globale.
Secondo gli scienziati inglesi, tra aprile e giugno per la prima volta le particelle di anidride carbonica sospese in atmosfera supereranno la soglia di 417 ppm (parti per milione). Esattamente il doppio del valore stimato per l’epoca che precede la rivoluzione industriale (tardo 18° secolo), in cui in atmosfera erano presenti 278 ppm.
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È probabile che il picco annuale sia seguito da una caduta ciclica, spiega il Met Office, poiché le piante che crescono nell’emisfero settentrionale in estate assorbono CO2. Da settembre in poi, i livelli di questo gas climalterante riprenderanno a salire, con la concentrazione media per il 2021 che si attesterà intorno a 416,3 ppm.
Dati che emergono in tutta la loro importanza se messi in prospettiva. “L’accumulo di CO2 nell’atmosfera causato dall’uomo sta accelerando”, spiega Richard Betts, scienziato del clima presso l’ufficio britannico. “Ci sono voluti più di 200 anni perché i livelli aumentassero del 25%, ma ora – poco più di 30 anni dopo – ci stiamo avvicinando a un aumento del 50%”.
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Un aumento esponenziale, che è molto rilevante per calcolare l’impatto effettivo delle politiche climatiche globali. Infatti, la CO2, esattamente come gli altri gas serra, ha un tempo di permanenza in atmosfera determinato. Il metano, ad esempio, ha un potere climalterante fino a 80 volte maggiore della CO2 per i primi 20 anni in cui è immesso in atmosfera. Questo significa che le emissioni di oggi continueranno a far sentire i loro effetti ancora per decenni.
Per tale ragione, e visti i dati e le tendenze sottese, l’IPCC sostiene già dal 2014 che sia necessario l’uso di tecnologie per la rimozione della CO2 dall’atmosfera affinché si possa contenere il riscaldamento globale entro il limite di 2°C stabilito con l’accordo di Parigi.