Il sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus rilascia i dati per il 2022. L’Europa arriva a +1,3°C sulla media del periodo 1980-2010, 0,3°C sotto il record del 2020. Il Pianeta a +1,2°C sull’età pre-industriale
Record di riscaldamento globale in tutta l’Europa occidentale, Italia inclusa
(Rinnovabili.it) – Il 2022 è stato il 2° anno più caldo di sempre in Europa. Il riscaldamento globale 2022 si è fermato 0,3°C sotto il primato del 2020, quando la temperatura media del continente era stata 1,6°C sopra la media del periodo 1980-2010. E ha superato di un decimo di grado quella del 2019, del 2015 e del 2014. Lo comunica il sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus, che oggi pubblica i dati dell’aumento delle temperature sia per l’Europa che a livello globale.
Quasi record di riscaldamento globale in Europa
Anche se la media del continente, nel 2022, si è fermata dietro al risultato di due anni prima, per molti paesi quello che è appena finito è stato l’anno più caldo da quando sono iniziati i monitoraggi sistematici. È così per tutta l’Europa occidentale. A partire dall’Italia, che nel 2022 ha raggiunto gli 1,15°C sopra la media degli ultimi 30 anni (1991-2020), equivalenti a circa 3,5°C sopra la media di fine ‘800, che è il periodo di riferimento preso dall’Ipcc come base per le soglie di 1,5 e 2 gradi del Paris agreement.
Record di caldo toccato anche in Spagna, Portogallo, Francia, Lussemburgo, Svizzera, Gran Bretagna, Irlanda, Slovenia, Croazia e Bosnia. È stato il 2° anno più caldo di sempre per Montenegro, Austria, Germania e Belgio, mentre il 3° più caldo per l’Olanda. Solo l’Islanda, in tutto il continente, ha registrato delle temperature inferiori alla media del periodo 1991-2020.
A livello stagionale, Copernicus conferma che l’estate è stata la più calda in tutta Europa, mentre l’autunno -con l’ottobre caratterizzato da un’anomalia termica importante- si ferma al terzo anno più caldo. Il riscaldamento globale non è soltanto record di caldo ma squilibrio del sistema climatico, che accentua gli estremi: lo conferma il 2022 europeo. Ondate di calore prolungate e intense hanno colpito l’Europa occidentale e settentrionale mentre il persistere di bassi livelli di precipitazioni, combinato con temperature elevate e altri fattori, ha portato a condizioni di siccità diffuse. Inoltre, si sono verificate le più alte emissioni totali causate da incendi boschivi estivi (giugno-agosto) stimate per l’UE e il Regno Unito negli ultimi 15 anni. Francia, Spagna, Germania e Slovenia hanno registrato le emissioni estive di incendi più elevate degli ultimi 20 anni.
Il mondo arriva a +1,2°C
A livello mondiale, la stima di Copernicus basata sui dati del sistema ERA5 è di 1,2°C di riscaldamento globale 2022 rispetto alla seconda metà dell’Ottocento, pari a +0,3°C rispetto alla base di riferimento del 1991-2020. Quello che si è chiuso è stato quindi il 5° anno più caldo per il Pianeta, il terzo di fila “rinfrescato” da La Niña: gli ultimi 8 anni sono i più caldi della storia. Continua invariato il trend di accumulo dei principali gas serra in atmosfera: nel 2022 la CO2 è cresciuta di 2,1 parti per milione e il metano di 12 parti per miliardo, quest’ultimo superiore alla media ma in frenata rispetto ai valori molto elevati dell’ultimo biennio.
In alcune regioni del Pianeta il riscaldamento globale ha corso più della media mondiale. Le temperature hanno superato di oltre 2°C la media del periodo di riferimento 1991-2020 in alcune zone della Siberia centro-settentrionale e lungo la penisola antartica. Le regioni che hanno registrato l’anno più caldo in assoluto includono gran parte dell’Europa occidentale, come visto, ma anche il Medio Oriente, l’Asia centrale e la Cina, la Corea del Sud, la Nuova Zelanda, l’Africa nord-occidentale e il Corno d’Africa. Ogni mese estivo boreale del 2022 è stato almeno il terzo più caldo a livello globale.
Le anomalie più accentuate sono localizzate, come di consueto, ai Poli. A marzo l’Antartide ha vissuto un periodo di caldo intenso, con temperature ben superiori alla media. Alla base Vostok si sono toccati i -17.7°C, la temperatura più elevata mai rilevata nei suoi 65 anni di storia. A settembre al centro della Groenlandia lo scostamento dalla media è arrivato a +8°C. Per 6 mesi di fila il ghiaccio antartico ha registrato record negativi mese dopo mese.