Lo scienziato della Nasa James Hansen in uno studio non ancora pubblicato e validato sostiene che la diminuzione delle particelle di aerosol in atmosfera dovuta alle azioni di mitigazione del climate change ci ha già messo sulla traiettoria per +2°C entro metà secolo
La traiettoria sarebbe analoga a quella dello scenario più estremo previsto dall’Ipcc
(Rinnovabili.it) – Un’accelerazione inaspettata, non prevista nemmeno dai modelli climatici più aggiornati. Che porterà il Pianeta a un riscaldamento di 2 gradi in più rispetto all’epoca pre-industriale già entro il 2050. Molto prima rispetto a tutte le previsioni più accreditate. Una traiettoria in linea con lo scenario peggiore di riscaldamento globale, che prevede oltre 4°C a fine secolo. Non un caso estremo, bensì quello che ci attende nei prossimi decenni – ironia della sorte – proprio a causa delle misure di mitigazione del climate change che stiamo adottando.
Verso un riscaldamento di 2 gradi?
L’ipotesi arriva da James Hansen, scienziato della Nasa e uno dei maggiori climatologi al mondo, nonostante il suo nome arrivi al grande pubblico più per le sue posizioni fermamente pro nucleare che per gli studi sul cambiamento climatico. In uno studio, ancora in versione preliminare e quindi non peer-reviewed, fatto circolare dallo stesso Hansen, lo scienziato sostiene che sia inevitabile un tasso di riscaldamento globale più alto di quanto calcolato finora a causa della diminuzione delle particelle di aerosol in sospensione in atmosfera. Particelle che derivano dalle fonti antropiche inquinanti, che gli stessi sforzi per contrastare il climate change stanno lentamente eliminando. Queste particelle, infatti, hanno la capacità di riflettere nello spazio una parte della radiazione solare in arrivo sulla Terra, contribuendo così a raffrescare il clima. Eliminarle significa aumentare la quantità di calore del sistema. E quindi viaggiare spediti verso un riscaldamento di 2 gradi in meno di 30 anni.
“Il calo delle emissioni di aerosol dal 2010 dovrebbe aumentare il tasso di riscaldamento globale del 1970-2010 di 0,18°C per decennio a un tasso post-2010 di almeno 0,27°C per decennio”, scrivono Hansen e gli altri co-autori nello studio. “Con l’attuale approccio geopolitico alle emissioni di gas serra, il riscaldamento globale probabilmente supererà il limite di 1,5°C nel 2020 e di 2°C prima del 2050”.
Hansen sta lavorando da tempo a questa ipotesi, che non viene però ritenuta abbastanza convincente e solida da una parte della comunità scientifica. Nel 2021 lo scienziato aveva pubblicato un altro studio in cui sosteneva, sempre per il mancato raffrescamento dato dalle particelle di aerosol, che nei successivi 25 anni il ritmo del riscaldamento globale sarebbe potuto raddoppiare.