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ONU: annunciato il rinvio della COP26

Dal mondo della politica, alle associazioni ambientaliste, fino ad arrivare agli attori economici: tutti accolgono il rinvio del vertice ONU come un atto dovuto e, si spera, un'opportunità.

Il rinvio della COP26 era quasi un atto dovuto. La speranza è che non distragga dagli impegni climatici

(Rinnovabili.it) – Con il mondo in subbuglio per la pandemia di covid-19, la COP26 di Glasgow è stata rinviata al 2021, lasciando in bocca il sapore amaro di nuove incertezze sul destino dei colloqui per affrontare il riscaldamento globale. Il vertice ONU sul clima, infatti, era stato pensato proprio per rilanciare con maggiore forza l’impegno internazionale sull’accordo di Parigi. “Continueremo a lavorare instancabilmente con i nostri partner e non vedo l’ora di concordare una nuova data per la conferenza”, ha dichiarato a Reuters il ministro britannico Alok Sharma in merito al rinvio della COP26.

Non solo il vertice sul clima, ma anche l’incontro delle Nazioni Unite sulla conservazione delle specie minacciate è stato rimandato al prossimo anno. La COP15, prevista ad ottobre nella città di Kumming (Cina), avrebbe dovuto condurre i paesi dell’ONU verso un nuovo accordo globale, valido per il prossimo decennio, per la protezione della biodiversità.

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Dopo l’annuncio da parte dell’ufficio delle Nazioni Unite, dato a seguito di una riunione virtuale avvenuta ieri sera, non si sono fatte attendere le reazioni dei maggiori attori internazionali. Il vicepresidente della Commissione Europa, nonché commissario al Clima, Frans Timmermans, ha dichiarato che il blocco rimane fermamente impegnato a portare avanti il Green Deal e il processo di decarbonizzazione dell’economia dell’eurozona secondo gli obiettivi dell’accordo di Parigi. “Per quanto riguarda la Commissione Europea”, ha dichiaro Timmermans, “non rallenteremo il nostro lavoro né a livello nazionale, né internazionale, così da prepararci per l’ambiziosa COP26 in qualunque momento essa si svolgerà”.

Anche il ministro dell’Ambiente italiano, Sergio Costa, ha commentato la notizia del rinvio della COP26 sottolineando che il paese “resta pienamente impegnato a far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici. La lotta ai cambiamenti climatici richiede un’azione forte, globale e ambiziosa. La partecipazione delle giovani generazioni è fondamentale e siamo determinati a ospitare l’evento Youth for the Climate, insieme agli eventi pre-COP. Continueremo a lavorare con i nostri partner britannici per offrire una COP26 di successo.

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Anche molte delle più importanti associazioni ambientaliste – da WWF a Greenpeace, fino ad arrivare a Legambiente e alla Fondazione Europea per il Clima – vedono nel rinvio della COP26 un atto dovuto, sperando sia che il tempo ‘guadagnato’ dia all’Unione Europa la possibilità di rafforzare i suoi impegni climatici e assicurarsi una leadership indiscussa, sia che la crisi dovuta all’emergenza coronavirus rinnovi la volontà di una maggiore cooperazione tra i diversi paesi del mondo.

Dal canto suo, pure il mondo dell’economia sembra vedere nel rinvio del vertice sul clima un’opportunità. “Un ritardo offre agli ospiti del Regno Unito e agli altri governi la possibilità di garantire un sufficiente slancio diplomatico verso la COP26, ha affermato Stephanie Pfeifer, amministratore delegato dell’Institute Investors Group on Climate Change, un gruppo europeo composto principalmente da fondi pensione e gestori patrimoniali con oltre 26 mila miliardi di sterline di beni gestiti.