La stazione meteorologica permanente installata presso il sito di ricerca italo-francese Concordia-Dome C, sulla piattaforma antartica, a 3.233 metri di altezza, ha registrato -11,5°C il 18 marzo nel mezzo di una poderosa ondata di calore
Una stazione di ricerca italo-francese registra il nuovo record di caldo in Antartide
(Rinnovabili.it) – Nuovo, abnorme record di caldo in Antartide. Mentre il continente ghiacciato si dovrebbe iniziare a raffreddare dopo il picco estivo, un’ondata di calore anomala ha fatto schizzare i termometri anche 47 gradi Celsius sopra la media. Tutto risale al 18 marzo scorso, quando alla stazione meteorologica permanente installata presso il sito di ricerca italo-francese Concordia-Dome C, sulla piattaforma antartica, a 3.233 metri di altezza, la colonnina di mercurio si è alzata fino a -11,5°C.
La stazione di ricerca Concordia si trova in uno dei punti più freddi del pianeta. Le temperature massime variano tra i -24 e i -36 gradi, mentre nella stagione fredda superano anche i -80°C. Il valore medio è di -54°C. E in questo periodo dell’anno dovrebbe aggirarsi intorno ai -58 gradi in condizioni normali.
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Questo nuovo record di caldo in Antartide è causato da venti settentrionali che, grazie a particolari condizioni di pressione, riescono a portare aria calda attraverso l’Oceano Meridionale fino a raggiungere il continente. Sono in particolare venti provenienti dall’Australia quelli che riescono a giungere in profondità in Antartide. La stazione Concordia si trova 1000-1200 km nell’entroterra.
Non è soltanto il Polo Sud ad aver segnato primati di calore. Negli stessi giorni, anche l’Artico ha registrato record bollenti. Secondo le rilevazioni del National Snow and Ice Data Center di Boulder, in Colorado, le temperature al Polo Nord hanno superato di circa 50°C la media del periodo. Avvicinandosi pericolosamente al punto di disgelo.
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“Il riscaldamento dell’Artico e dell’Antartico è motivo di preoccupazione, e anche l’aumento degli eventi meteorologici estremi – di cui questi sono un esempio – è motivo di preoccupazione”, ha commentato Michael Mann, direttore dell’Earth System Science Centre della Pennsylvania State University. “I modelli climatici fanno un buon lavoro di proiezione del riscaldamento generale, ma gli eventi estremi stanno superando le proiezioni dei modelli. Questi eventi sottolineano l’urgenza di agire” contro il cambiamento climatico, ha aggiunto in un’intervista al Guardian.
