Rinnovabili • Ondate di caldo umido letale: a +2°C colpiranno metà dell’umanità

Se sforiamo i 2 gradi, 4 miliardi di persone saranno esposte a ondate di caldo umido letale

Particolari combinazioni di temperatura e umidità rendono impossibile al nostro corpo raffreddarsi con la sudorazione. In poche ore questo può portare alla morte, anche in individui sani e giovani. Superata la soglia di 1,5 gradi, queste condizioni si verificheranno con più frequenza e su regioni molto più vaste. A partire da alcune di quelle più popolose

Ondate di caldo umido letale: a +2°C colpiranno metà dell’umanità
Foto di Tincho Franco su Unsplash

Lo studio della Pennsylvania State University sull’evoluzione delle ondate di caldo umido letale

(Rinnovabili.it) – Se il riscaldamento globale arriverà a 2 gradi, ogni anno almeno 4 miliardi di persone dovranno fare i conti con ondate di caldo umido letale. Mentre oggi queste condizioni di temperatura e umidità sono limitate a zone ristrette del Pianeta e per poche ore, in futuro potrebbero diventare la normalità per alcune delle regioni più popolose come il subcontinente indiano e la Cina orientale.

Cos’è il caldo umido letale?

Particolari combinazioni di calore e umidità incidono sui nostri processi fisiologici molto di più delle “semplici” ondate di calore. Un’elevata umidità, cioè un’atmosfera già satura di vapore acqueo, rende difficile o impossibile al nostro corpo raffreddarsi tramite il meccanismo della sudorazione.

Se queste condizioni durano per 5-6 ore, senza che la persona abbia usato altri metodi di raffrescamento (come l’aria condizionata), il suo organismo inizia a collassare, a prescindere da età e stato di salute e anche se si trova all’ombra. L’aumento incontrollato della temperatura corporea provoca una crisi sistemica che può portare alla morte in poco tempo.

Scenari

I ricercatori della Pennsylvania State University, in uno studio apparso su PNAS, calcolano l’espansione delle condizioni in cui si verificheranno ondate di caldo umido letale in base ai diversi scenari emissivi. Con un aumento della temperatura globale di circa 1°C oltre i livelli attuali saranno interessati annualmente India, Pakistan, Cina orientale e Africa Subsahariana.

Con un aumento complessivo di circa 3 gradi – poco sopra quello previsto in base alle politiche climatiche attualmente in vigore (che dovrebbero limitare il global warming a +2,1-2,9°C), saranno colpiti con frequenza anche le regioni orientali e centrali degli Stati Uniti a ogni latitudine, il Sud America e l’Australia.

A 4 gradi di riscaldamento globale, alcune aree del Pianeta diventeranno a tutti gli effetti inabitabili. Soprattutto nelle regioni che già oggi affrontano ondate di caldo umido letale, anche se limitate nel tempo, come la zona del mar Rosso e del golfo Persico.

“In tutto il mondo, le strategie ufficiali per l’adattamento al clima si concentrano solo sulla temperatura”, spiegano gli autori dello studio. “Ma questa ricerca mostra che il caldo umido sarà una minaccia molto più grande del caldo secco. I governi e i politici devono rivalutare l’efficacia delle strategie di mitigazione del calore per investire in programmi che affrontino i maggiori pericoli che le persone dovranno affrontare”.