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Record di metano in atmosfera, nel 2021 sfondata quota 1900 ppb

L’anno che si è appena concluso può superare il primato del 2020 per l’aumento più corposo. I dati di settembre rivelano un aumento annuale di oltre 16 ppb

Metano in atmosfera: verso un nuovo record nel 2021
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I dati del Noaa sul metano in atmosfera

(Rinnovabili.it) – Nel 2021 è nata la prima iniziativa globale per tenere a bada le emissioni di metano, la Global Methane Pledge sponsorizzata da Europa e Stati Uniti. Un gas serra finora rimasto abbastanza fuori dai radar delle politiche ma centrale per affrontare la crisi climatica. Circa il 30% del riscaldamento globale accumulato nel 2019 deriva proprio dal CH4. Quanto sia urgente un’azione su questo gas con potere climalterante 82,5 volte maggiore della CO2 lo suggeriscono gli ultimi dati del NOAA sulle concentrazioni di metano in atmosfera.

L’istituto americano ha registrato nel 2021 un valore record di 1900,5 ppb (parti per miliardo), il più alto da quando sono incominciati monitoraggi nel 1983. Quello che colpisce di più, però, è l’aumento anno su anno. Nel 2020 – l’ultimo anno per cui sono disponibili dati consolidati – il CH4 è cresciuto di 15,74 ppb, un balzo maggiore anche nel 1991, nel 1998 e nel 2014.

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Il dato da record di metano in atmosfera è riferito a settembre 2021. Dodici mesi prima il valore registrato dal Noaa era di 1884,5 ppb. Se confermati, questi dati indicano che l’aumento dell’anno scorso è in linea con il primato del 2020, e potenzialmente anche maggiore. I dati consolidati saranno disponibili ad aprile ma per ora la crescita supera già lo 0,8% annuo.

Tagliare le emissioni di metano legate alle fossili, azione su cui si concentrano gli aderenti alla Global Methane Pledge (e anche l’Unione Europea con la sua strategia sul metano) non è abbastanza. Lo dimostra ancora una volta il database del Noaa. Nell’anno della pandemia, con un calo storico della produzione di fossili, si è registrato l’aumento maggiore di CH4. Segno che i maggiori responsabili sono altri. Quali? Soprattutto la coltivazione del riso, il degrado delle torbiere e l’allevamento di ruminanti, concentrati a medie latitudini e nella fascia equatoriale.

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