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Il Polo Nord bolle: estati senza ghiaccio per il Mar Glaciale Artico

Un nuovo studio mostra come l'Oceano Artico perderà per la prima volta tutta la copertura di ghiaccio marino durante l'estate, prima dell'anno 2050

Mar Glaciale Artico
Di LysogenyOpera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento

Il destino del Mar Glaciale Artico dipende dalle attuali misure climatiche

(Rinnovabili.it) – Nel futuro del Mar Glaciale Artico ci sono diverse estati senza ghiaccio. Quanto spesso capiteranno e per quante settimane durerà questa mancanza dipende dalle misure di protezione climatica che il mondo intraprenderà. Quello che è certo è che, per vedere gli effetti del riscaldamento globale al Polo Nord, non bisognerà aspettare il 2050. A sostenerlo è oggi un nuovo studio che ha coinvolto 21 istituti di ricerca di tutto il mondo. Il ricco team, coordinato da Dirk Notz dell’Università di Amburgo, ha preso in mano 40 diversi modelli climatici e sulla base degli ultimi dati ottenibili, ha estrapolato la futura evoluzione del ghiaccio marino artico.

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In uno scenario di elevate emissioni di CO2 e scarse politiche climatiche, il Mar Glaciale Artico è destinato perdere rapidamente il ghiaccio estivo. Tuttavia, il team ha scoperto che anche con un vigoroso taglio dei gas serra antropici, la regione non sarebbe completamente al sicuro. “Se riduciamo le emissioni globali in modo veloce e sostanziale e quindi manteniamo il riscaldamento globale al di sotto dei 2 ° C rispetto ai livelli preindustriali, il ghiaccio marino artico potrebbe comunque scomparire in via occasionale durante l’estate anche prima del 2050. Questo ci ha davvero sorpresi”, ha affermato Notz.

Attualmente, il Polo Nord è coperto da ghiaccio tutto l’anno. Ogni estate, tuttavia, l’area di copertura diminuisce, per poi tornare a crescere in inverno. L’aumento delle temperature terrestri ha fatto sì che negli ultimi decenni si perdesse il perfetto ri-equilibrio stagionale. In altre parole l’area complessiva ha perso molti metri di estensione, influendo direttamente sull’ecosistema e sul clima.

Lo studio mostra come la frequenza con cui l’Artico perderà la sua copertura di ghiaccio marino dipenderà in modo critico dalle future emissioni di CO2. Ma nella stragrande maggioranza delle simulazioni disponibili, l’Oceano Artico diventa praticamente privo di ghiaccio marino (area di ghiaccio marino <1 milione di km 2) per la prima volta prima dell’anno 2050, indifferentemente dalle emissioni prodotte. Lo studio è stato pubblicato in questi giorni su Geophysical Research Letters (testo in inglese).