Il testo recepisce meno della metà delle raccomandazioni della Convenzione cittadina per il clima, voluta dallo stesso presidente. E le diluisce. A rischio anche l’introduzione del reato di ecocidio
Da marzo la legge sul clima sarà discussa al parlamento francese
(Rinnovabili.it) – Voleva rifarsi un’immagine da paladino del clima e della democrazia diretta, ma alla fine ha sta guadagnando solo critiche su critiche. Brutto periodo per Macron, che ha appena presentato la nuova legge sul clima ed è stato bersagliato da tutti i partecipanti alla Convenzione cittadina per il clima. Cioè, quell’organismo creato ad hoc dal presidente francese e formato da 150 cittadini scelti casualmente per formulare delle proposte sul clima.
Proposte che l’inquilino dell’Eliseo si era impegnato solennemente a sottoporre “senza filtri” al voto del parlamento. Praticamente tutte, 146 su 149. Messo alla prova dei fatti, però, Macron non ha esitato a ingranare la marcia indietro.
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La nuova legge sul clima della Francia, infatti, recepisce e mette a sistema nemmeno la metà delle idee uscite dalla Convenzione. Gli attivisti per il clima hanno accusato il governo di aver annacquato molto le proposte e di aver di fatto respinto una serie di suggerimenti dell’assemblea. E, cosa ancor più grave, accusano il governo di aver proposto un disegno di legge che non consentirà alla Francia di raggiungere i suoi obiettivi climatici, cioè il taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 pattuito a livello europeo.
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Nel testo di legge il governo propone sì di rendere illegale per i proprietari affittare case energeticamente inefficienti a partire dal 2028, ma non impone il rinnovamento per tutte le abitazioni e gli edifici entro il 2040, come raccomandato dall’assemblea. Altre misure, come quelle che toccano il traffico aereo, sono state ugualmente diluite. E anche la misura di bandiera della legge, l’introduzione dell’ecocidio, potrebbe non reggere la prova del parlamento se non sarà adeguatamente difesa dall’esecutivo. Esecutivo che proprio per l’ecocidio è bombardato di critiche da parte dell’industria e dello stesso partito di maggioranza. Il testo sarà presentato in parlamento il 10 febbraio e l’esame inizierà probabilmente il mese successivo.