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I fiumi atmosferici come gli uragani: avranno una loro scala di intensità

Portano vapore acqueo per migliaia di km dai Tropici verso le medie latitudini. E possono portare benefici ma anche scatenare eventi estremi. Dipende dalla loro intensità. Uno studio dimostra che è possibile classificarli in modo analogo a quanto avviene per gli uragani

Fiumi atmosferici: una classificazione globale per questi precursori di eventi estremi
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I fiumi atmosferici sono enormi correnti di aria molto umida, lunghi anche 2000 km

(Rinnovabili.it) – Anche i “fiumi nel cielo” hanno una classificazione analoga alla scala dell’intensità per gli uragani. Che vale a livello globale e non solo per la costa ovest degli Stati Uniti, la regione per la quale la metodologia per catalogare i cosiddetti fiumi atmosferici era stata sviluppata in origine. Uno strumento in più per aiutare le comunità locali a prepararsi per possibili eventi estremi. A dimostrare che questa classificazione è utile anche altrove è uno studio apparso sul Journal of Geophysical Research: Atmospheres.

Cosa sono i fiumi atmosferici?

In cosa consiste il fenomeno dei fiumi atmosferici? Come suggerisce il nome, si tratta di correnti di aria molto cariche di umidità che trasportano vapore acqueo dai Tropici verso le medie latitudini. Sono chiamati “fiumi” perché generalmente hanno una forma stretta e molto allungata, che può arrivare a 4-600 km di larghezza e fino a 2000 km di lunghezza. Insomma, degli enormi nastri trasportatori di vapore acqueo e quindi precursori di piogge abbondanti.

Con l’impatto del cambiamento climatico, i fiumi atmosferici diventeranno sempre più intensi e frequenti. Ogni grado centigrado di temperatura in più, infatti, comporta un aumento fino all’8% dell’umidità in atmosfera. Un chiaro punto di contatto con gli uragani, le cui piogge e la cui intensità diventano più forti man mano che avanza il riscaldamento globale.

La classifica dei fiumi nel cielo

E proprio agli uragani guarda la classificazione per i fiumi nel cielo. Cinque livelli, da AR-1 a AR-5 (AR da atmospheric river), e due variabili: durata nel tempo e quantità di umidità trasportata. La griglia che ne risulta permette così di distinguere tra eventi prevalentemente benefici, con pochissimi danni (AR-1) passando per eventi dove pro e contro si bilanciano (AR-3), fino a fiumi atmosferici principalmente dannosi e con effetti positivi marginali (AR-5).

“Questo studio è un primo passo per rendere la scala dei fiumi atmosferici uno strumento utile a livello globale per i meteorologi e gli urbanisti”, ha dichiarato Bin Guan, scienziato del Joint Institute for Regional Earth System Science and Engineering, che ha guidato lo studio. “Mappando le tracce di ciascun tipo di fiume atmosferico a livello globale, possiamo iniziare a comprendere meglio l’impatto sociale di questi eventi in molte regioni diverse”.