Rinnovabili • Funghi micorrizici: la simbiosi che sequestra il 36% delle emissioni fossili

Ogni anno, i funghi micorrizici cancellano 1/3 delle emissioni delle fossili

La simbiosi tra certi funghi e le piante permette di sequestrare ogni anno oltre 13 GtCO2, circa il 36% delle emissioni generate dalla combustione delle fonti fossili. Per la prima volta uno studio ricostruisce in modo accurato il contributo di questa associazione simbiotica al clima terrestre

Funghi micorrizici: la simbiosi che sequestra il 36% delle emissioni fossili
Foto di Florian van Duyn su Unsplash

Dopo la morte i funghi micorrizici si trasformano in necromassa che trattiene il carbonio per altri 10 anni

(Rinnovabili.it) – Quella tra piante e funghi è una partnership preziosa che vale 13 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2). Una quantità di emissioni pari al 36% dei gas serra generati ogni anno dalla combustione di gas, petrolio e carbone in tutto il mondo. Lo ha calcolato uno studio coordinato dall’università di Cape Town, il primo a valutare con precisione il ruolo dei funghi micorrizici nel sequestro del carbonio.

Cosa sono i funghi micorrizici?

I ricercatori hanno esaminato i funghi micorrizici (o micorrize), cioè quelle specie di funghi che vivono in associazioni simbiotiche con le radici delle piante. Una relazione che va avanti da 400 milioni di anni e porta vantaggi a entrambe le specie. Ed è diffusissima: per fare solo un esempio, è il tipo di rapporto che esiste tra i tartufi e le querce. La simbiosi permette ai funghi di ottenere composti a base di carbonio dalle pianete, mentre quest’ultime grazie ai simbionti riescono a migliorare l’assorbimento dei nutrienti dal terreno.

13,12 GtCO2

Ed è proprio la prima parte di questa relazione quella che ha un impatto così rilevante sul clima terrestre. Lo studio, apparso su Current Biology, ha calcolato che ogni anno le piante trasferiscono ai funghi micorrizici tramite le radici 3,58 miliardi di tonnellate di carbonio l’anno, l’equivalente di 13,12 GtCO2. Per paragone, le emissioni generate dalle fonti fossili sono oltre 36 GtCO2 equivalente.

Il trasferimento porta composti a base di carbonio e azoto nel terreno, dove possono essere utilizzati da altri microrganismi del suolo come i batteri. In questo modo si formano depositi di carbonio altamente stabili e più resistenti alla disgregazione. Il processo è oltre 4 volte più veloce proprio grazie ai funghi micorrizici.

Funghi che continuano a dare una mano al clima anche dopo la morte. Al termine della loro vita si trasformano in “necromasse” il cui carbonio può restare nel terreno per circa un decennio prima di essere rilasciato in atmosfera.