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I fumi degli incendi colpiscono 4 volte di più i paesi a basso reddito

Il primo studio a effettuare un monitoraggio globale dell’inquinamento atmosferico generato dai roghi sostiene che sono 2,18 i miliardi di persone esposte almeno un giorno l’anno a livelli di inquinanti pericolosi per la salute. La media globale è di 9,9 giorni

relazioni tra incendi e cambiamento climatico
Foto di Marcus Kauffman su Unsplash

L’impatto dei fumi degli incendi tocca il 6,8% di persone in più in 10 anni

(Rinnovabili.it) – Oltre due miliardi di persone sono esposte almeno un giorno all’anno a livelli di fumi degli incendi che possono avere ripercussioni gravi sulla salute. Un numero che è aumentato del 6,8% solo negli ultimi 10 anni. Lo rivela uno studio apparso su Nature, il primo a realizzare una mappatura globale dell’impatto dei roghi tra 2000 e 2019 e degli inquinanti che producono, in particolare le polveri sottili PM2.5 e l’ozono.

Gli effetti sulla salute dei fumi degli incendi vanno dall’aggravamento delle condizioni cardio respiratorie all’impatto negativo sulla salute mentale. Inoltre, i roghi sono direttamente collegati a un incremento sia della mortalità che della morbilità, la frequenza con cui una certa patologia si presenta in una popolazione. I fumi possono viaggiare anche per migliaia di chilometri (ad esempio, gli incendi in Canada di questi mesi hanno generato pennacchi di particelle inquinanti che sono arrivati anche sull’Italia).

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Secondo i dati raccolti e analizzati con il supporto del machine learning dal team di ricercatori guidati dalla Monash University di Melbourne, in Australia, gli incendi ogni anno generano un inquinamento atmosferico tale da colpire 2,18 miliardi di persone almeno per un giorno. Ma la media globale è più alta e si attesta a 9,9 giorni l’anno. Un dato, anche questo, in aumento: è cresciuto del 2,1% nell’ultimo decennio.

A essere più colpiti sono soprattutto gli abitanti nei paesi a basso reddito. Rispetto a chi vive nei paesi a economia avanzata, il loro tasso di esposizione è in media 4 volte più alto. A livello geografico, gli impatti si concentrano in Africa centrale (dove i giorni con livelli di PM2.5 oltre la soglia OMS, di cui almeno metà legati agli incendi, arrivano a 32,5), nel sud-est asiatico, in Sudamerica (dove i giorni sono 23,1) e in Siberia. Per paragone, in Europa in media i giorni di esposizione pericolosa per la salute sono 1 l’anno.

A causa del riscaldamento globale, questo tipo di inquinamento “potrebbe peggiorare in futuro”, sottolinea Shandy Li, co-autore dello studio. Secondo uno studio del World Research Institute, i grandi incendi negli ultimi 20 anni sono diventati 2 volte più grandi proprio a causa degli effetti della crisi climatica.