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In nome della solidarietà climatica, ritornano i Fridays for Future

Le manifestazioni arrivano un anno dopo i due scioperi globali che hanno visto più di 6 milioni di persone riversarsi nelle strade, in quella che è stata la più grande mobilitazione per il clima della storia.

Fridays for Future
Credits: Gerd Altmann da Pixabay

Dalla Svezia all’Australia, i Fridays for Future continuano a farsi sentire

(Rinnovabili.it) –Sotto la guida dell’attivista svedese Greta Thunberg, gruppi di giovani da tutto il mondo si sono mobilitati chiedendo, ancora una volta, un’azione urgente per fermare la catastrofe climatica. Si tratta della prima azione globale dei Fridays for Future durante la pandemia di covid-19.

Dopo eventi funesti come gli incendi devastanti degli Stati Uniti, le ondate di calore anomale nell’Artico siberiano e le inondazioni record in Cina, i ragazzi e le ragazze hanno voluto riunirsi per ricordare ai responsabili politici che, sebbene l’intero pianeta sia coinvolto nella lotta contro la pandemia, la crisi climatica continua la devastazione degli ecosistemi.

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Per questa ragione, il gruppo di giovani ha deciso di pianificare dimostrazioni in più di 3.100 località, tra cui Australia, Giappone e Isole Fiji, anche se i limiti imposti dalle norme di sicurezza hanno limitato le dimensioni dei raduni e gran parte dell’azione si è svolta online. A Stoccolma, Thunberg e alcuni membri del gruppo Fridays for Future si sono riuniti fuori dal Parlamento, promettendo di tornare “la prossima settimana, il mese prossimo e l’anno prossimo. Per tutto il tempo necessario”.

Mitzi Jonelle Tan, un’attivista dei Fridays for Future di 22 anni, ha denunciato il governo delle Filippine per non essere riuscito a proteggere le persone sia dai cambiamenti climatici, sia dalla pandeia: “Danno priorità ai ricchi piuttosto che ai poveri, non stanno ascoltando la scienza. In Australia, migliaia di studenti hanno preso parte a circa 500 piccoli raduni e proteste online. Nel frattempo, in strada, i manifestanti sono scesi in strada seguendo le linee guida locali su assembramenti e distanze sociali.

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Le manifestazioni arrivano un anno dopo i due scioperi globali che hanno visto più di 6 milioni di persone riversarsi nelle strade, in quella che è stata la più grande mobilitazione per il clima della storia. Le manifestazioni di ieri si sono concentrate sul tema della solidarietà nei confronti di “persone e regioni più colpite”, in prima linea contro le devastanti minacce climatiche.